Lo Monaco: “Mi sono sentito preso per il c…. Siamo ai saluti, cambio idea solo se vedo i fatti”.

Rabbia, stupore, la decisione di abbandonare e la porta aperta ad un eventuale ripensamento. E' racchiuso in tutto questo lo sfogo del patron dell'Acr Messina, Pietro Lo Monaco. Attacca l'amministrazione comunale, che si sarebbe comportata con "leggerezza" e ne ha per tutti, ricordando i sacrifici fatti in questi due anni. Sono le parole di chi crede di aver lottato contro i mulini a vento, senza ottenere ciò che chiedeva, mentre altri ci sono riusciti con facilità.

Abbiamo suddiviso l'intervento di Lo Monaco per argomenti.

120MILA EURO SPESI PER SISTEMARE LO STADIO

“Non sono un imprenditore, non ho nessun interesse a Messina e non ho alcun tornaconto. Con presunzione mi definisco più messinese di chi si crede messinese e più terrone di chi si crede terrone. Ho fatto un atto d’amore. Mio figlio, da sempre, ha avuto questa passione, ma era da pazzi rilevare questa società. Abbiamo speso 120mila euro per sistemare lo stadio, dopo che abbiamo rilevato la società dal signor Manfredi. Non abbiamo vinto due campionati consecutivi perché siamo più belli degli altri, neanche perché ci chiamiamo Messina, ma perché abbiamo le cosiddette palle. Abbiamo ottenuto la promozione in un campionato prestigioso come la serie C, in un girone, quello meridionale, che è paragonabile alla serie B".

DUE ANNI DI SACRIFICI – IL COMUNE NON RISPONDE

“Da due anni ci stiamo rapportando con quest’amministrazione comunale, abbiamo fatti tanti interventi e sacrifici. L’Acr Messina riceve bollette che non potranno mai essere pagate perché questo stadio è stato costruito male. Ho chiesto al Comune di sistemare la situazione, non abbiamo avuto alcuna risposta. Abbiamo presentato i progetti e solo dopo un anno abbiamo scoperto che l’area che avevamo chiesto non poteva più esserci concessa. Ancora stiamo combattendo affinché venga ripristinata la strada interrotta, speriamo che entro l’inizio del campionato anche questa situazione venga risolta. L’altro giorno abbiamo incontrato il sindaco Renato Accorinti e l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola. Non abbiamo campi alternativi in cui poter giocare, non abbiamo impianti per il settore giovanile. Non abbiamo uno stadio degno di questo nome. L'amministrazione comunale deve prendersi le sue responsabilità. Sta a loro adesso dimostrare quanto tengono a questa squadra. Domani il sindaco terrà una conferenza stampa? Non so cosa potrà dire, io ho raccontato i fatti".

PRESO PER IL ….

"Ieri ho appreso dagli organi di stampa che il signor sindaco ha concesso la gestione dell’impianto in un mese delicato ad un’agenzia di Catania. Hanno fatto un gesto di una leggerezza incredibile e hanno detto tantissime inesattezze, a cominciare dal signor Costa fino ad arrivare al signor Manfredi. Ne ho le scatole piene, mi sono sentito letteralmente preso per il culo. Sappiamo di avere uno zoccolo duro che ha sempre seguito la squadra e sempre lo farà, il nostro obiettivo era quello di fare riappropriare Messina di questo patrimonio che è di tutta la città. A me non sta bene essere preso per i fondelli da chi amministra. Lo stadio è dell’Acr Messina, della squadra di questa città. Io ho preso questa decisione perché mi sono sentito preso per il culo, non hanno avuto nessun rispetto”.

I CONCERTI NESSUN VANTAGGIO PER LA CITTA'

“Io sono un uomo di numeri, guardo i numeri e i risultati. Mi dicono che la città avrà un grande ritorno economico, ma quanti soldi entreranno realmente nelle tasche del Comune e quanti nelle tasche degli organizzatori? La città non avrà alcun vantaggio”.

L'ATTACCO A MANFREDI

"Sento dire da tutti che il signor Manfredi ha salvato il Messina ma il signor Manfredi non ha salvato proprio un bel niente, anzi ha persino fatto causa al Messina. Perché allora non la rileva lui la società dato che è tanto bravo? Anni fa per organizzare una partita a Messina, sapete a chi ho dovuto chiedere il permesso? Al signor Raffaele Manfredi".

AI SALUTI

"La buona volontà non mi manca, a me dispiace per le persone e capisco lo stato d’animo della gente, ma noi non possiamo andare avanti. Metterò a posto le ultime carte per le iscrizioni. Adesso il Messina è una società sana, senza debiti. Che ci pensi il Comune a trovare una dirigenza degna di questa squadra. Volevo annunciare tutto questo pubblicamente, è un momento di saluti. E’ stato molto bello, leggendo certi commenti, mi sono anche emozionati ed è doveroso ringraziare tutti i tifosi. Grazie a tutti e sempre forza Messina”.

CAMBIO IDEA…

“Se il sindaco può farmi cambiare idea? Intanto deve avere rispetto. L’Acr Messina non è un gioco con cui scherzare, è un patrimonio della città. Basta chiacchiere, adesso voglio vedere i fatti”.