Atm, ancora «anomalie nell’utilizzo del personale»: “controllori” negli uffici amministrativi e non solo questo

Il capitolo Atm è definitivamente chiuso. Il Consiglio comunale ha scritto la parola fine con l’approvazione delle delibera sulla messa in liquidazione proposta dall’amministrazione comunale. Eppure, in via La Farina, certi comportamenti fanno pensare che il tempo si è fermato e la crisi ormai conclamata non abbia modificato certe anomalie in tema di gestione del personale. Almeno così denuncia il sindacato Orsa.
«Nonostante la profonda crisi, culminata con la delibera comunale di liquidazione dell’azienda, in A.T.M. – scrivono il delegato regionale Sergio Crisafulli e il segretario aziendale Sergio urgo – si insiste nell’improprio utilizzo del personale dettato da dinamiche volte al “favoritismo amicale” che hanno contribuito al fallimento.
Il sindacato autonomo spiega che «il personale con parametro 138 – operatore alla mobilità –che dovrebbe effettuare verifica e vendita biglietti, continua a stazionare negli uffici amministrativi a discapito della produzione.
Gli inidonei definitivi – continuano – non sono stati riqualificati e da oltre tre anni svolgono mansioni non attinenti al parametro di appartenenza, con conseguente aggravio economico per le casse aziendali. E’ veramente incomprensibile il persistere di tale “disorganizzazione controllata” anche alla vigilia della chiusura definitiva decretata dal Consiglio Comunale, ciò dimostra il radicato sistema di gestione familistica che ha oltrepassato gli interessi generali ed ha condotto l’azienda nel baratro».
L’Orsa chiede, quindi, «un urgente incontro teso a definire l’opportuno impiego del personale col fine di raggiungere l’ottimale gestione della produzione».