Società

Randagismo, Idea Messina: “No ai bandi deportazione”

No al bando deportazione, si agli affidi incentivati. Questa la proposta lanciata dall’associazione Ideamessina che chiede a gran voce il ritiro del secondo bando proposto dall’Amministrazione.

Secondo quanto affermato in un comunicato dall’Associazione, il bando deportazione sarebbe stato lanciato in pieno lockdown e senza alcuna concertazione con le associazioni animaliste che si impegnano nella cura dei randagi. In alternativa Ideamessina propone il ricorso al sistema di affidi incentivati, strumento previsto dalla legge e già adottato da molte città che in un contesto di restrizioni come quello che stiamo vivendo potrebbe avere anche risvolti psicologici e sociali per i cittadini.

Ma nel comunicato l’Associazione punta il dito anche contro l’operato dell’Asp, accusata insieme alle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni, di non aver messo appunto le misure di contenimento necessarie. Infatti, oltre alla mancata realizzazione del canile sanitario e dell’oasi felina, Ideamessina denuncia la mancata attuazione da parte dell’Asp di una campagna di sterilizzazione per controllare l’aumento dei randagi. Questo avrebbe chiaramente favorito l’aumento dei randagi e i conseguenti problemi igenico sanitari e rischi per l’incolumità pubblica causati dalla loro presenza nelle strade. A ciò si aggiungono anche i costi delle cure dei randagi feriti o malati che gravano sulle casse del Comune, visto quest’ultimo si occupa di rimborsare i veterinari convenzionati che prestano le cure necessarie.

Per questo l’Associazione chiede all’Amministrazione di far luce sul mancato incremento della sterilizzazione dell’Asp presso l’ospedale veterinario dell’Università di Messina e sulle continue interruzioni del servizio spesso dovute dalla mancanza di farmaci che costringono le volontarie a ricorrere a proprie spese a veterinari privati.

Inoltre,l’Associazione chiede al Sindaco di ritirare definitivamente il bando deporta randagi, sostituendolo con il ricorso agli affidi con la pubblicazione di una nuova gara utilizzando le risorse economiche liberate.

In assenza di una risposta concreta da parte dell’Amministrazione, Ideamessina minaccia di denunciare gli eventuali illeciti alle autorità competenti.