Autobus con contrassegni assicurativi scaduti. Conte: «Gara già aggiudicata, ma la nostra “fama” non ci aiuta»

30 giugno 2012: è questa la data riportata nei contrassegni assicurativi esposti negli autobus dell’ Atm in circolazione in città. Facendo due rapidi conti, l’assicurazione risulta, dunque, scaduta da quattro giorni, circostanza questa che ha indotto i sindacati Cisl, Uil, Ugl, Cub e Orsa a trasmettere una nota alla Procura della Repubblica, al prefetto Alecci, al sindaco Buzzanca, ai vertici dell’azienda trasporti, al comando dei vigili urbani, nella quale manifestano le loro preoccupazioni in merito alle conseguenze a cui potrebbero andare incontro gli autisti dei mezzi.

«Non può e non deve sfuggire – si legge testualmente – che l’articolo 1901 c.c. non scagiona l’autista dal pagamento di una multa oltre alla decurtazione del pagamenti punti sulla patente, ma si limita esclusivamente alla copertura di un eventuale sinistro nei successivi 15 giorni convenuti nella regolare scadenza della polizza assicurativa».

Sull’argomento minimizza il direttore generale dell’ Atm, Claudio Conte: «Non capisco – dichiara al telefono – quale sia il problema dei sindacati visto che l’8 giugno abbiamo aggiudicato la gara, attendiamo dalla Sai i nuovi contrassegni ma siamo in fase di proroga e c’è tempo sino alla mezzanotte del 15 luglio». Non finisce qui l’intervento del dg dell’ Atm, che aggiunge: « Il rischio vero lo abbiamo corso con il tram perché la gara dell’8 giugno è andata deserta ed abbiamo dovuto eseguire un’esplorazione di mercato tra le sette compagnie assicurative nazionali più importanti per trovare qualcuno che volesse coprire i nostri rischi. Alla fine, lo scorso 29 giugno, abbiamo chiuso con l’assicurazione Cattolica».

Il motivo di tanta difficoltà nel trovare compagnie assicurative “disponibili”? Presto spiegato: «Le assicurazioni – afferma ancora Conte – ci considerano pessimi clienti per i troppi sinistri e, poi, vista la situazione debitoria in cui ci troviamo, siamo pessimi pagatori . La nostra fama certo non ci aiuta». (Danila La Torre)

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