La giunta Crocetta revoca l’accreditamento degli enti coinvolti

"In attesa delle decisioni del GIP e della pubblicazione degli atti relativi all'inchiesta è necessario attivare procedure precauzionali in difesa degli interessi della Pubblica amministrazione". E' quanto si legge in un documento predisposto dalla giunta regionale riunita a Catania. "La Giunta ritiene urgente – si legge ancora – avviare il procedimento di revoca dell'accreditamento formativo degli Enti coinvolti, affidando all'assessorato Formazione l'espletamento di tutti i provvedimenti necessari a garanzia della pubblica Amministrazione. La giunta demanda all'Assessorato altresì di intraprendere ogni altra iniziativa utile a garantire gli interessi pubblici, inclusi i diritti dei lavoratori non coinvolti da indagini in corso".

Ma le reazioni alla notizia relativa agli enti di formazione professionale sono molteplici. “Gli arresti di stamani a Messina, delle mogli del deputato PD Genovese e dell'ex sindaco PDL della città Buzzanca, relativi ad indagini che da giorni investono il comparto della formazione professionale in Sicilia, ci confermano un quadro drammatico di immoralità, sprechi e abusi. La formazione è stata usata non per dar speranza e futuro alle nuove generazioni ma come vero e proprio bancomat elettorale da cui tirar fuori ingenti somme di denaro e di voti. Un sistema marcio che coinvolgendo le maggiori formazioni politiche traeva la forza e la speranza dell'impunità”. È il commento del deputato e coordinatore regionale siciliano di Sel, Erasmo Palazzotto e del garante della federazione messinese di Sel, Francesco Alparone.

Per i due dirigenti di SEL “Una gigantesca questione morale investe la politica siciliana e non si può continuare a far finta di non sapere e di non vedere. Le inchieste sul sistema Giacchetto, le ultime rivelazioni sul voto di scambio ad Alcamo e il modello Messina chiamano in causa sempre più spesso esponenti di primissimo piano del Partito Democratico. Il silenzio assordante dei vertici regionali e nazionali del PD – conclude Palazzotto- alimenta quel deleterio clima di sfiducia verso la tutta la politica che rischia di essere letale per la democrazia”.

Ma la risposta non si è fatta attendere. “Ho chiesto alle commissioni provinciale e regionale di garanzia del Pd – ha affermato il segretario regionale del partito democratico, Giuseppe Lupo – di procedere alla sospensione di Concetta Cannavò, Graziella Feliciotto, Nicola Bartolone, Elio Sauta e Chiara Schirò da incarichi di organismi e dall’anagrafe degli iscritti del partito. Nel ribadire la fiducia nella magistratura e auspicando che possa fare piena luce quanto prima, mi auguro -conclude Lupo- che gli interessati possano al più presto dimostrare la loro estraneità ai fatti che gli vengono contestati”.

Sulla vicenda, anche la presidente della Commissione antimafia europea, Sonia Alfano: "Gli arresti eseguiti stamane a Messina disegnano un quadro a tinte fosche: i reati di cui sono accusate le persone coinvolte nell’inchiesta sulla formazione professionale sono gravissimi. Mi congratulo quindi con il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e con i pubblici ministeri, per la professionalità e l’impegno dimostrati in questa circostanza e per essere riusciti a far emergere un sistema criminale di tali proporzioni. Il mondo della formazione, soprattutto a Messina, è noto per le proprie peculiarità criminali: non a caso, quando decisi di sostenere nella recente campagna per le amministrative quello che è, ad oggi, il sindaco della città peloritana, feci riferimento proprio al fatto che lui, al contrario di altri, non avrebbe utilizzato la formazione come bacino elettorale, per sporchi giochi di potere o per delinquere. Altri lo hanno fatto e oggi ne abbiamo la dimostrazione lampante”.

“Inutile dire – aggiunge Sonia Alfano – che ci si aspetterebbe un gesto responsabile da parte di qualche personaggio politico coinvolto, anche indirettamente, in questa squallida vicenda. In un Paese normale, in una città normale, un politico reagirebbe così: dimettendosi da ogni incarico istituzionale o di partito”.