Gli “Inquilini siciliani” scrivono a Buzzanca: dal risanamento all’Atm le “ricette” per il recupero di Messina

Risanamento urbano, Atm, edilizia scolastica, bilancio comunale Sono solo questi alcuni dei punti che compongono il lungo elenco di richieste che l’Adis (Associazione democratici inquilini siciliani) ha presentato al sindaco Buzzanca. Una serie di proposte attraverso cui presentare delle soluzioni ai principali problemi che affliggono la città dello Stretto.

Risanamento urbano

Su questo tema del recupero delle frange degradate della città e della riqualificazione urbana di tutto il territorio comunale, l'ADIS ha svolto da 40 anni una lunga azione di lotta, di stimolo, di proposte con le istituzioni interessate allo scopo di dare concretezza alla legge 10 del 1990 rimasta per tanti anni chiusa in un cassetto. L'impegno e la determinazione dell'ADIS ha prodotto in sede di Assemblea Regionale una modifica alla legge 10 del 1990 allo scopo di rendere più celere l'iter burocratico, previsto per la realizzazione del piano di risanamento. Ma così non è stato e quella che doveva essere una legge speciale per Messina è diventata una legge ordinaria. Nonostante il finanziamento previsto la disponibilità delle risorse è rimasta inspiegabilmente in ostaggio della burocrazia consentendo così al politico di turno di accaparrarsi i meriti per avere sbloccato con abile magia parte dei fondi. Adesso che nell'aria si sente odore di consultazioni elettorali la macchina sembra mettersi in movimento: in Via Taormina son in corso interventi per la costruzione di 20 appartamenti. Stanno per andare in appalto e quindi siamo nella fase di stipula del contratto con l'impresa aggiudicataria, per 46 alloggi in località Camaro Sottomontagna, altri 46 alloggi a Minissale Alto, 44 alloggi a Santa Lucia Sopra Contesse. Sta per aprire, finalmente, il cantiere per la realizzazione del parco urbano della Magnolia di Giostra. Il progetto firmato dell'architetto Sartori intende ridare una immagine di decoro e di pulizia ad un territorio fino a qualche giorno fa interamente a rischio. Dopo ben 15 anni si sta finalmente avviando a soluzione l'incompiuta delle case popolari di San Giovannello dove era previsto la realizzazione di 210 alloggi e solo 75 già realizzati e consegnati. Ma sul pianeta casa si registrano tante illegalità: l'esercito dei morosi. I soldi da recuperare sono circa 25 milioni. Le occupazioni abusive da chi non ha alcun diritto. Alloggi concessi in affitto da parte di chi avuto assegnato l'alloggio ed è rimasto in barracca. In occasione di un dibattito svoltosi l'11/03/2003 nella sala Falcone Borsellino di Palazzo Zanca ho esposto la situazione del programma di risanamento a quell'epoca: su un fabbisogno complessivo di 3250 alloggi ne erano stati costruiti circa 300 in 8 anni significava una media annua di 37 abitanti consegnate. Si deduceva realisticamente che ci volevano 87 anni per completare gli interventi costruttivi previsti nel piano di risanamento. Ad otto anni di distanza devo constatare che sono stato un po' troppo ottimista in quanto con gli attuali ritmi 87 anni non basteranno per abbattere l'ultima barracca.

2)Bilancio comunale

Un bilancio che non prevede la copertura delle perdite delle società partecipate è falso. Gli impegni di spesa sono contenuti ma sempre notevoli in quanto bisogna far fronte ad obblighi contrattuali. Il canone ha invece grosse difficoltà ad incassare: dalla mancata dismissione del patrimonio immobiliare alle ingenti somme di natura tributaria non riscosse e che vanno in prescrizione per decorrenza dei termini con conseguente danno erariale per il Comune.

3)Servizi sociali

L'intero settore via riqualificato. Occorre ripristinare il principio di legalità che coinvolga l'intera città ed in particolar modo periferie e villaggi.

4)Decentramento e municipalità

Occorre distinguere decentramento democratico e decentramento burocratico. Il decentramento democratico vuole essere occasione per gestire la vita sociale della città all'interno dei quartieri in piena autonomia dando le risorse necessarie per gli interventi di competenza delle circoscrizioni. Per il decentramento burocratico occorre decentrare tutti quei servizi amministrativi richiesti dal l'utenza.

5)Manutenzione strade e piazze

A Messina, è noto, si fa uso e abuso dell'auto privata e se a ciò aggiungiamo l'ancora consistente esercito dei TIR che attraversa la città si ha la risposta al dissesto delle strade cittadine. Le poche risorse di cui dispone l'Amministrazione Comunale non può ovviamente fare fronte ad una necessità che con il passare del tempo ha assunto dimensioni notevoli. Oggi si sta tentando di recuperare un po' di strade grazie ai proventi dell'Ecopas ma manca la programmazione.

6)Fiera Campionaria e restituzione dell'attuale area ai cittadini

La Fiera Campionaria deve mettersi al passo con i tempo. Relegata per alcuni anni a mercato di articoli di chincaglieria e prodotti per la casa, deve ora adeguarsi ai tempi e diventare occasione di luogo d'incontro per lo scambio di importanti, atti negoziali di livello internazionale.

Non meno importante è restituire alla fruizione dei cittadini l'intera cittadella fieristica per la sua magnifica posizione in riva allo Stretto.

7)Piano strategico per la zona falcata e Maregrosso

Il recupero del litorale e della falce non deve arrestarsi. Lo sfregio, lo squallore, il degrado devono scomparire per far posto ad una grande opera di riqualificazione e non solo per valorizzare una zona che vuole recuperare la sua identità, la sua vocazione all'interno di un progetto di sviluppo complessivo per la rinascita di Messina

8)A.T.M.

Il servizio di trasporto pubblico è scomparso nella nostra città. Il cittadino è stato privato del diritto ad esercitare la mobilità urbana. Quello che doveva essere un momento di crisi, ci riferiamo alla fine del 2007, è diventata la regola con circa 35 autobus in linea e 5 o 6 tram quando va bene. Una situazione assurda ed inconcepibile che non esiste neanche nel terzo mondo e che si trascura da almeno 4 anni. A questa situazione di sfascio un contributo determinante l'ha dato l'Ente proprietario che per inerzia, insipienza, insensibilità e trascuratezza ha causato lo squilibrio economico-finanziario impedendo all'Azienda di mantenersi in funzionamento. I bilanci non vengono approvati dal 2004 mentre dal 1997 il Comune non provvede al ripianamento delle perdite d'esercizio. Non ha mai dato una viabilità di privilegio lasciando che il mezzo pubblico rimanesse invischiato nel caotico traffico. Le poche corsie preferenziali rimaste sono comode aree di parcheggio gratuite dove le auto private stazionano in doppia fila ed a spina di pesce.

Cosa proponiamo. Il piano di risanamento deve essere avviato subito prima della nascita della nuova società altrimenti si rischia che dopo due o tre anni i libri sociali vengono portati in Tribunale. L'Azienda deve essere gestita con criteri manageriali in grado di essere produttiva, efficiente ed affidabile. All'interno dell'Azienda esistono le capacità professionali oggi mortificate da una struttura che non permette loro di esprimere il proprio valore. Il servizio deve tornare a essere la colonna portante della mobilità urbana dove all'interno del perimetro urbano deve prevalere sul mezzo privato per puntualità, comodità e rapidità.

9)Piano paesaggistico

Tale piano serve a disciplinare l'edificazione in zone di espansione per avere un migliore impatto ambientale. Mi pare che il nuovo piano sia stato approvato dal Consiglio Comunale ma non è ancora entrato in vigore.

10)Edilizia scolastica

La vetustà degli edifici scolastici ha raggiunto livelli di intollerabilità anche perché mette a rischio la vita degli alunni e di quanto lavorano all'interno degli edifici. Occorre un forte investimento che consenta, oltre al recupero del patrimonio edilizio, una vita più serena, tranquilla e confortevole all'interno del plesso.(EDP)