Questione trasloco: portare con sé la cucina o acquistarne una nuova?

Quando si organizza un trasloco le cose a cui bisogna pensare sono davvero una moltitudine. Una delle cose importanti su cui riflettere e che possono davvero creare molta confusione è la selezione dei mobili da portare con se (o meno) e l’eventuale conseguente ricollocazione nella nuova casa. Le differenze strutturali a volte sono anche molto marcate e quindi la questione non è affatto facile. Quando si tratta poi di fare traslochi a Roma, Milano, Torino o nei centri città caotici, magari ai piani alti, la cosa si complica ulteriormente perché i mobili vanno smontati.

Il locale che più di qualunque altro crea più dubbi e perplessità, anche perché ha un costo comunque importante, è la cucina. Anche se la pianta della stanza è circa la stessa di quella vecchia, adattare la posizione degli elettrodomestici o del lavello agli attacchi presenti nel nuovo immobile non è sempre un’operazione semplice o scontata. Oltre alle spese di trasporto, a questo proposito bisognerà tenere conto delle spese di modifica degli arredi o di lavori nella muratura per spostare gli attacchi. A fronte di questo, il grande dilemma è: spostare la vecchia cucina riadattandola al nuovo ambiente o comprarne direttamente una nuova su misura?

Cambiare cucina o riadattare la “vecchia”?

Questa domanda non ha sempre una facile risposta. Se la cucina che si possiede è bella e, in fondo, anche piuttosto nuova a volte è un vero peccato lasciarla lì, soprattutto se la si è pagata e si è scelta con tanto amore. Se così non è, però, si potrebbe approfittare del cambiamento per dare un nuovo look alla propria casa.

Se lo spazio della nuova abitazione è maggiore, per esempio, si potrebbe approfittarne per passare da una cucina lineare a una moderna, con l’isola che la rende bella e comodissima. O altrimenti si può costruire una cucina di ultima generazione con cappe a incasso, lavandino e piano cottura integrato e in materiali ad alte prestazioni, come alluminio o acciaio.

Il falso mito della cucina su misura

Cambiare casa, tuttavia, va considerato che è una spesa non da poco e che molte volte è bene pensare con tranquillità ai nuovi arredi senza finire col comprare le cose di fretta. Il trasloco, infatti, si sa, è un’operazione che, anche se porta a un miglioramento in termini di posizione, comporta stress. In molti casi, proprio per questo il consiglio è di traslocare i propri mobili, nel frattempo, occupandosi poi con il tempo di sostituire i necessari.

Via libera quindi a reinventarsi un gioco del Tetris con gli arredi e lo spazio a disposizione, portando con sé i propri mobili. L’idea secondo cui dal momento che la cucina è su misura, non si può riadattare, è una leggenda falsa, a meno che ovviamente non si parli di differenze di spazio stratosferiche. In linea di massima, infatti, è quasi sempre possibile riadattare la propria cucina a nuove dimensioni, soprattutto se si tratta di una cucina di buona qualità.

Le cucine sono a moduli di solito e questi si possono riposizionare. Sostituendo il piano lavoro, quello sì fatto su misura, è possibile avere una nuova cucina. Il vincolo maggiore è rappresentato dallo scarico del lavello, ma non è una questione così impossibile.