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Referendum Montemare il 12 giugno, “Decisione contro legge, ci opporremo”

MESSINA – Il Comitato “Montemare Comune” dice “no” alla data del 12 giugno fissata per il Referendum sull’istituzione del nuovo Comune messinese. In una nota firmata dall’avv. Filippo Brianni e indirizzata all’assessorato regionale alle Autonomie locali, al Comune di Messina e al commissario ad acta Vincenzo Raitano, viene spiegato che nella giornata di ieri “il Comune di Messina – non si comprende a quale titolo, essendo operativo l’intervento sostitutivo commissariale – ha diffuso un comunicato stampa in cui annunciava che il referendum per Montemare si sarebbe tenuto il 12 giugno 2022, accorpato alle elezioni amministrative e annunciando una prossima riunione con il commissario ad acta limitata alla mera definizione delle questioni tecniche di dettaglio”.

L’avv. Brianni: “Atto nullo”

L’avv. Brianni sottolinea che l’art. 8 del decreto legislativo 267/2000, in ordine alle “consultazioni delle popolazione” e “referendum” per materie di “esclusiva competenza locale”, dispone che tali referendum “non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciale, comunali e circoscrizionali”. Un principio che è espressamente richiamato anche dallo Statuto del Comune di Messina e che era già stato rappresentato informalmente dal Comitato. “L’eventuale provvedimento di fissazione delle consultazioni elettorali in coincidenza con le elezioni comunali – aggiunge l’avv. Brianni – sarebbe inevitabilmente nullo”.

Il rischio confusione

Il legale aggiunge che il 12 giugno, tra elezioni comunali, circoscrizionali e 5 referendum nazionali, l’elettore di troverebbe a dover gestire quasi dieci schede elettorali, “con evidente mortificazione della consultazione referendaria che fa seguito ad un’istruttoria durata 13 anni!”. Il rischio concreto è quello di ingenerare confusione in chi si reca alle urne, rischiando di falsare l’esito del voto e del quorum relativo al referendum. “Trattandosi di consultazione referendaria locale – aggiunge l’avv. Brianni – subirebbe l’inevitabile politicizzazione determinata dalle posizioni e dalle strategie elettorali delle varie fazioni che si contendono l’amministrazione del comune e delle circoscrizioni”.

Il costo del referendum

Riguardo alla spesa in più prevista per il mancato accorpamento del voto, il Comitato “Montemare Comune” risponde con una stoccata, affermando che si “tratta di spese necessarie alla democrazia, così come la spesa che il comune di Messina sta affrontando per le elezioni anticipate determinate dalla volontà squisitamente personale e politica di un singolo cittadino, per quanto sindaco, di interrompere anticipatamente il proprio mandato”.

“Pronti ad opporci e a chiedere i danni”

Oltre a chiedere di essere invitato a partecipare alle riunioni sulla scelta della data, il Comitato referendario sollecita il commissario ad acta, “unico soggetto responsabile della scelta”, a “fissare le elezioni in una data che sia diversa dalle consultazioni elettorali amministrative, sia perché normativamente imposto sia per le ragioni di evidente opportunità”.

“Qualora siano già stati assunti degli atti, non ancora comunicati, di fissazione del referendum in coincidenza con le elezioni amministrative – conclude l’avv. Filippo Brianni – se ne chiede l’immediata revoca e fissazione di data diversa”. In caso contrario, il Comitato è pronto ad ogni eventuale azione di annullamento e di richiesta per il risarcimento dei danni subiti.