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Reggio. Aeroporto, Ripepi: “Tramontana muto, dopo la riunione con Occhiuto”

REGGIO CALABRIA – “L’aeroporto della Città di Rheggio, la metropoli più grande della Calabria, ieri alle 19,45 era un vero deserto. In giro solo qualche signora che, nel vuoto dei posteggi, passeggiava il proprio cane”. La nuova denuncia arriva ancora dal consigliere comunale Massimo Ripepi che stavolta punta il presidente della Camera di Commercio, Ninni Tramontana.

“Tramontana, infatti, è convinto che la società unica di gestione degli aeroporti calabresi SACAL sia l’unica via percorribile per salvare e rilanciare il nostro scalo, sostenendo che non esista a Reggio Calabria alcuna classe imprenditoriale in grado di formare una società di gestione insieme agli Enti locali dell’area dello stretto.”Tramontana, infatti, è convinto che la società unica di gestione degli aeroporti calabresi SACAL sia l’unica via percorribile per salvare e rilanciare il nostro scalo, sostenendo che non esista a Reggio Calabria alcuna classe imprenditoriale in grado di formare una società di gestione insieme agli Enti locali dell’area dello stretto.

A tal fine, il grande statista tiepido e aspirante sindaco di Reggio Calabria, Ninni Tramontana ha voluto fortemente una riunione alla cittadella con il Governatore Roberto Occhiuto allo scopo di conoscere le strategie che la Regione vorrà mettere in campo per il futuro sviluppo dello scalo metropolitano. Tramontana, in veste di capo delegazione, ha concesso anche ai due sindaci facenti funzione ed ai rappresentanti delle classi imprenditoriali reggine di seguirlo ed accompagnarlo nella delicata missione.

Ma degli sviluppi della riunione non si è saputo nulla. Tutto segreto, neanche qualche rigo di comunicato stampa per informare la Città delle determinazioni del Presidente Occhiuto sul futuro dello scalo reggino.

I protagonisti della missione sono andati alla cittadella per parlare di cose pubbliche o private? È normale che una cosi nutrita ed importante delegazione, con tutti i numeri uno delle organizzazioni rappresentative della Città, non dica per bocca del suo leader Ninni Tramontana, che cosa si sia stabilito per la rinascita del cuore della nostra città?

Molto probabilmente, lo statista Ninni Tramontana si vergogna dell’esito della riunione da lui stesso promossa e, con un mutismo che spiega tutto, cerca di depistare i cittadini e gli imprenditori reggini che non devono sapere cosa abbia detto il Presidente della Regione.

Tutto questo è altamente significativo della gravissima situazione politico-sociale in cui versa la nostra amatissima Rheggio, ostaggio di logiche perverse dei novelli traditori che senza scrupoli piegano l’interesse pubblico al loro personale interesse.

È chiaro che la riunione organizzata a Catanzaro non potrà cambiare il destino dell’aeroporto, che da tempo è già stato condannato a morte perché ridotto a zerbino di Lamezia come certificato dai dati previsti dal piano nazionale degli aeroporti che ne confermano l’esito infausto.

Inoltre, discutere con il Presidente della Regione Occhiuto, risulta totalmente inutile considerato che anche lui è in parte responsabile del fallimento dell’infrastruttura reggina, venduta da Falcomatà ed Oliverio al nostro primo competitor fisiologico Lamezia Terme.

L’idea di intraprendere un dialogo con le istituzioni regionali serve solo ad illudere ulteriormente la popolazione: atteggiamento ambiguo e distruttivo che non può più essere tollerato da chi ama Rheggio. E’ evidente che i traditori e i venduti stanno lavorando per fermare l’esercito di Rheggio, formato dai rheggini buoni che amano la Città e non sono più disponibili a vederla depauperata e vilipesa da tutti.

Una cosa è certa: inizieremo a vedere qualche volo in più in prossimità della campagna elettorale comunale che verrà. Infatti, se c’è una cosa in cui eccellono gli ingannevoli traditori, è proprio la creazione di illusioni per gabbare i cittadini con sapiente astuzia alle porte della chiamata alle urne. Gli specialisti dell’illusione sappiano che avranno sempre l’opposizione dei soldati rheggini che, con le armi della trasparenza, della verità e della giustizia, non gli daranno tregua”.