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Reggio. Allarme caro bollette, Confesercenti: “Una spirale negativa senza fine”

REGGIO CALABRIA – Tra un vero e proprio lockdown di fatto, tra la nuova variante omicron, anche gli esercenti reggini come il resto dei colleghi italiani, si trovano ad affrontare un’altra “batosta”, che rischia definitivamente di mettere in ginocchio l’intero comparto. Quello del rincaro delle bollette dell’energia elettrica. L’allarme viene lanciato, Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria, il quale in una dichiarazione rilasciata a Tempostretto, spiega che “Non stiamo parlando di aumenti che possono essere considerati nella norma all’interno di consuete dinamiche di mercato a meno che non si voglia valutare l’aumento del 302% del costo dell’energia elettrica e quello del 346% del gas, come normale. Perché queste sono le percentuali che da maggio a dicembre del 2021 hanno fatto si che gli importi delle nostre bollette arrivassero alle stelle.

La cosa più incredibile, – prosegue ancora Aloisio – però, è che questa tendenza al rialzo non accenna a diminuire per cui anche nel 2022 si annunciano ulteriori rincari. Le ricadute per le imprese sono facilmente prevedibili: aumento dei costi di gestione e di produzione e incremento di quelli delle materie prime. Queste ulteriori spese, in aggiunta a una contrazione dei consumi devastante che tra il 2020 e il 2021 ha toccato la cifra “monstre” di 200 miliardi di euro, costringeranno le aziende ad alzare i prezzi per poter tentare di sopravvivere e tutto ciò, a cascata, si riverbererà sui consumatori, anch’essi toccati dalla crisi, dall’incertezza per il futuro e dai rincari di bollette e carburante che, giocoforza eroderanno ulteriormente le spese, già al minimo storico, alimentando una spirale negativa senza fine se non si interverrà con decisione.

Purtroppo, a una prima lettura del decreto sostegni ter, questo intervento per quanto presente è troppo blando. Ben venga per le imprese l’annullamento, nelle bollette del primo trimestre 2022, degli oneri di sistema ma, tenendo in considerazione che detti oneri pesano per circa il 15% sulla somma totale mentre le cifre delle bollette sono pressoché raddoppiate, si capisce bene che l’incidenza di tale intervento non è sufficiente oltre ad essere limitata nel tempo.

Il tessuto economico e commerciale metropolitano, stante così le cose ed a meno di interventi più decisi e cospicui che tengano in considerazione anche la peculiare situazione di uno dei territori più poveri d’Italia, rischia d’implodere su sé stesso e certamente noi, come Confesercenti Reggio Calabria, non abbiamo alcuna intenzione di rimanere passivamente a guardare che ciò avvenga.

Ecco perché, a meno di improbabili cambiamenti dell’ultimo minuto delle attuali politiche dell’esecutivo soprattutto in ambito tributario, siamo anche disposti a scendere in piazza per fare da cassa di risonanza all’urlo di disperazione degli imprenditori, gli esercenti, le partite iva e i lavoratori autonomi reggini”.