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Reggio Calabria. Daniele Castrizio: “è ora che i Bronzi guardino lo Stretto di Messina e la Sicilia”

I guerrieri di Bronzo più famosi della storia icone dello Stretto di Messina? Sentinelle del mare di Morgana? “Personaggi” trainanti per il turismo reggino e siciliano? Secondo lo studioso, numismatico, archeologo prof. Daniele Castrizio si può fare, anzi si deve fare. Il destino delle due statue venute dal mare quindi, secondo uno dei massimi esperti dei bronzi, è tornare al Mare e diventarne simbolo.

Cenni storici

Il 16 agosto 1972 Stefano Mariottini si immerge nel mar Ionio a 230 metri dalle coste di Riace Marina e a 8 metri di profondità trova le statue dei due guerrieri che sarebbero diventati poi famosi in tutto il mondo come i Bronzi di Riace. Da allora i due “uomini” sono stati al centro di mille storie, teorie, scandali ricordiamo ad esempio quando il noto fotografo francese Gerard Bruneau gli fece indossare piume di struzzo fucsia e tanga leopardati suscitando reazioni così forti tra i reggini che per mesi non si parlò di altro e fu necessario un intervento dello stesso fotografo per “calmare” gli animi agitati dalla “profanazione”. Si, perché per i reggini i Bronzi non si toccano, non si spostano, non si cedono a nessun Museo per esposizioni temporanee. Vi ricordate la polemica su una loro possibile esposizione durante Expo 2014? Bocciata dagli esperti, ma soprattutto dai cittadini.

Icone dello Stretto

2500 anni di vita, 2000 dei quali trascorsi sotto l’acqua e quasi 50 di nuovo sulla terra “divorati” dagli occhi di milioni di visitatori. E’ indubbio, da soli, sono capaci di muovere il turismo mondiale, il potere attrattivo è indiscusso, ma forse e qui interviene il professore Castrizio che, raggiunto al telefono, ha dichiarato: quasi per nulla sfruttato dalla Calabria. La nostra regione concentra le proprie forze su altri attrattori turistici, ma non sul patrimonio inestimabile che costituiscono i bronzi e allora dovremmo guardare di fronte a noi. Al mare dello Stretto “dividendo” con i messinesi le statue. E’ lì, in Sicilia, la nostra forza turistica. E’ ora di costruire un dialogo forte e significativo tra le città dello Stretto e i Bronzi possono esserne il collante giusto.”