Attualità

Reggio. Istituzioni e società civile in piazza per chiedere la fine del conflitto in Ucraina

REGGIO CALABRIA – Ad un anno dal drammatico inizio del conflitto Russo-Ucraino ed un clima che lascia intendere, purtroppo, un’ulteriore intensificazione dello scontro anche Reggio Calabria è scesa in piazza (rispondendo all’appello “Europe for Peace”) per chiedere fortemente una risoluzione pacifica della guerra.

Sono stati molti gli interventi registrati e nutrito il gruppo di soggetti che hanno aderito all’iniziativa; ispirati trasversalmente (a prescindere da ogni appartenenza politica) da princìpi di concertazione pacifica, diplomazia e dialogo; piuttosto che da spirito guerrafondaio imperialistica o da “tifoseria” nazionalista dell’uno o dell’altro Paese. Alla presenza anche di giovani stranieri dell’Est il messaggio che si è voluto far passare è quello di una Pace “necessaria” quale bene universale e base fondamentale per ogni altro diritto; per una convivenza fraterna e civile.

In molti hanno voluto ricordare, oltre a quello Russo-Ucraino, anche i numerosi conflitti ad oggi attivi in diversi altri posti del pianeta; ciò a rimarcare il concetto che le guerre costituiscono, purtroppo, una condizione quasi permanente dell’Umanità e che a prevalere sono quasi sempre mire di Potere e sopraffazione attivati facilmente da importanti interessi economici e quasi mai, nella sostanza, da questioni ideologiche o religiose come si vorrebbe far credere.

La Pace, al di là di ogni retorica, è (e non può non esserlo) una scelta precisa e volontaria di prassi umana e politica e non può accadere per inerzia; se non si sceglie di vivere ed interagire con il presupposto essenziale di questo valore allora diviene solo un concetto aleatorio o una bandiera da sventolare a convenienza.

Reggio è vicina alle vittime innocenti di questa folle guerra; a quei civili che poco o nulla sanno spesso finanche delle ragioni geopolitiche e strategiche che stanno mietendo decine di migliaia di morti producendo solo distruzione ad ogni livello.

Reggio è vicina ai popoli, tutti, che scelgono la fratellanza nel rispetto delle specificità di ognuno quale elemento di ricchezza umana. Forse non succederà nulla e non servirà, soprattutto, a nulla; sembra lo sappiano tutti in piazza.

Tuttavia il testimoniare pubblicamente questo appello, sensibilizzando l’opinione pubblica, è un atto molto più forte di quanto non lo sia, spesso, la deflagrazione di una bomba sganciata da un aereo perché la ricerca del dialogo e della pace fa meno rumore ma non ha meno potere dei colpi d’artiglieria.