Cronaca

Reggio. Rapina al Bingo di Archi, arrestati un uomo e una donna

REGGIO CALABRIA – Agenti della squadra mobile hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto, nei confronti di 2 soggetti reggini, un uomo ed una donna conviventi, disponendo rispettivamente la custodia in carcere e gli arresti domiciliari, ritenuti responsabili, della rapina aggravata commessa ai danni dell’attività commerciale Bingo in località Archi con un bottino di 41.000 euro.
All’identificazione dell’uomo e della donna gli agenti sono giunti in seguito ad una minuziosa attività
investigativa, riscontrando come l’uomo aveva eseguito materialmente la rapina introducendosi nell’esercizio commerciale completamente travisato con indosso, sopra gli abiti, una divisa a mezze maniche ad uso cosmetico/sanitario ed uno scaldacollo a copertura del volto, minacciando uno dei dipendenti con una pistola, rivelatesi poi giocattolo, del tipo revolver modello Magnum calibro 380 (abbigliamento e pistola rinvenuti nel corso della successiva perquisizione a casa dell’indagato), facendosi aprire la cassaforte dove erano contenuti i contanti, di cui si impossessava, dandosi tempestivamente alla fuga a bordo di un’autovettura con apposta, sopra a quella reale, una targa rubata.
La donna invece, avrebbe fornito supporto materiale e logistico all’autore materiale della rapina al fine di garantirgli l’impunità e l’impossessamento del denaro.
Nello specifico, come è stato accuratamente ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, attraverso l’analisi delle immagini di diversi impianti di video sorveglianza cittadini, per la
consumazione della rapina i due complici, al fine di eludere le indagini, avrebbero utilizzato 2 autovetture,
di cui una noleggiata dalla donna e l’altra in uso all’uomo. Quindi, il giorno della rapina, l’uomo si
recava al Bingo con l’auto noleggiata, a cui aveva apposto le predette targhe oggetto di furto e,
una volta consumato il reato, si dileguava raggiungendo la donna che lo attendeva, non molto
distante dal quartiere Archi, sull’auto in uso all’uomo. Una volta insieme i due si invertivano nella
guida delle auto e venivano rimosse le targhe rubate, al fine di rendere ulteriormente difficoltoso per
le Forze dell’Ordine la loro individuazione.