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Reggio. Versace e Brunetti: “Porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere la pace”

REGGIO CALABRIA – Anche in riva allo Stretto, la cerimonia della festa della Repubblica ieri è ritornata a svolgersi alla presenza di numerosi cittadini dopo i due anni caratterizzati dalla pandemia. La cerimonia, tenutasi presso il Monumento ai Caduti sul Lungomare Falcomatà, è iniziata l’alza bandiera e la discesa del ” Vessillo Tricolore” , alla presenza di autorità civili, religiose e militari.

«Una giornata molto importante per il nostro Paese – è stata definita sia dal sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, che dal sindaco della città facente funzioni, Paolo Brunetti – che, 76 anni fa, scelse la Repubblica, aprendo le porte alla libertà ed alla democrazia dopo una sanguinosa e feroce dittatura ed al culmine di una guerra catastrofica».

«L’Italia che conosciamo – hanno aggiunto Versace e Brunetti – è frutto del sacrificio di quanti hanno combattuto per la libertà e la giustizia, ma soprattutto del coraggio e della forza di un popolo capace di rialzarsi e reagire, di dimostrarsi realmente unito e di risorgere con uno slancio d’orgoglio che portò ad una moderna e rinnovata forma di governo».
«La nostra Costituzione – hanno proseguito i sindaci – bussola per ognuno di noi, ci ricorda come la Repubblica non può essere oggetto di revisione. Da quel 2 giugno 1946, dunque, non si torna più indietro ed è questo una delle più grandi conquiste che dobbiamo ai Padri costituenti».

«La festa che celebriamo oggi – hanno continuato – è la festa della democrazia, contro i fascismi e i revisionismi, per la pace, l’uguaglianza, la libertà, la fratellanza ed il rispetto fra i popoli, per la memoria ed il ricordo. È necessario, quindi, conoscere la storia per scongiurare ogni pericolo di ricaduta negli errori che portarono a morte e distruzione l’Italia intera».

«Purtroppo – hanno concluso i sindaci Versace e Brunetti – quello che pensavamo non potesse più accadere, sta sconvolgendo i confini dell’Europa e distruggendo un’intera popolazione. Il conflitto russo-ucraino è un abominio novecentesco che il mondo intero non può accettare. Facciamo, dunque, nostre le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, quando dice che, con lucidità e coraggio, occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere la pace. Una pace che la nostra Penisola ha conosciuto poco meno di 80 anni fa e che deve tutto a uomini e donne dal grande coraggio che l’hanno resa un Paese migliore. Viva la Costituzione! Viva l’Italia! Viva la Repubblica!».