Ragioneria dello Stato verso l’impugnativa della finanziaria regionale

La Ragioneria di Stato frena gli entusiasmi del governo Musumeci dopo la travagliata approvazione della legge finanziaria e della manovra collegata.

Sotto la lente d'ingrandimento dei "contabili dello Stato" il provvedimento salva Pip – lavoratori sociali di Palermo – finito in una nota di 14 pagine in cui viene sottolineato il "contrasto" al decreto legislativo del 2016 che dispone “fino al 30 giugno 2018, le società sottoposte a controllo pubblico – scrive il Mef – non possono procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato se non attingendo agli elenchi di cui ai commi 2 e 3 del medesimo articolo (gli elenchi dei ‘precari’ di enti locali e Regione, ndr) . Successivamente al regime transitorio, le medesime società sono assoggettate agli articoli 19 e 20 dello stesso decreto, concernenti rispettivamente la gestione del personale e la razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche”.

Sono diversi i dubbi espressi dal Ministero dell’Economia nella lettera inviata al governo. Se viene chiesta una precisazione all’articolo 7 che prevede nuovi e più stretti controlli alle società partecipate in sede soprattutto di approvazione dei bilanci, maggiori sono i dubbi sull’articolo che sopprime la “tesoreria unica” della Regione e che rischia di determinare una “deficienza di risorse da trasferire agli enti che ne rivendicano il diritto – il cui onere non sarebbe più coperto con le risorse riversate all'entrata nel 2018- che potrebbe comportare il mancato rispetto dell'obbligo di pareggio di bilancio”.



Secondo il Mef, anche la norma che prevede il prepensionamento dei regionali è a forte rischio di incostituzionalità perché “comporta maggiori oneri pensionistici e maggiori oneri per la finanza pubblica non quantificati né coperti con disposizione asistematica mediante riapertura termini, in contrasto con l'articolo 81, terzo comma, della Costituzione”. Lo stesso vale per la norma che prevedeva un anticipo nella liquidazione della buonuscita e per quella, molto importante, che “sposta” al 2019 la proroga dei contratti dei precari degli enti locali in attesa di stabilizzazione: non sarebbe chiara la copertura finanziaria. Alt del Ministero anche alla norma che prevede un trattamento integrativo per i pensionati ex Eas: non si conoscerebbe l’impatto economico del provvedimento.



Il problema riguarda anche i fondi destinati dai deputati per emergenze. Fondi che sarebbero "vincolati" per altro e quindi inutilizzabili. E così, rischiano di essere cassati, tra gli altri, i finanziamenti per: l’emergenza idrica di Messina e la ‘valorizzazione’ dell’area ex Sanderson sempre nel capoluogo sullo Stretto, l’abbattimento delle barriere architettoniche, i fondi per le strutture ospedaliere in aree a rischio, i fondi per i ‘rifugi sanitari’ nei Comuni, quelli per il recupero degli impianti sportivi, valorizzazione dei siti riconosciuti dall’Unesco. Si conoscerà nei dettagli l'impugnativa entro una settimana, questo il termine con cui la ragioneria è chiamata ad esprimersi.

Intanto anche la bozza sulla rete ospedaliera aveva fatto destare parecchi dubbi perché in aperto contrasto con il decreto ministeriale 2015 sulla nuova rete. In altre parole, senza la sospensione di quel decreto, la nuova rete "Razza" va in aperto conflitto con una norma che destina fondi – e tagli – da Roma, già armonizzata con provvedimenti regionali oggi stravolti.