Accorinti fuori dall’Ars senza cravatta, Picciolo: “Pensi agli stupri di Palazzo Zanca…”

“Accorinti ritrovi il senso della misura e pensi anche agli stupri di casa nostra, quelli che avvengono a Palazzo Zanca ad esempio sulla vicenda Amam”. Spara a zero il capogruppo regionale del Patto dei democratici per le riforme Beppe Picciolo che replica alle dichiarazioni del sindaco rimasto ieri fuori dalla riunione all’Ars sui trasporti perché senza cravatta (peraltro era già la terza volta che il primo cittadino si presentava in Assemblea senza rispettare quanto prevede il regolamento). Accorinti, irritato per essere rimasto fuori dalla riunione convocata per affrontare la gravosa questione della continuità territoriale ha rilasciato dichiarazioni di fuoco contro un regolamento a suo dire medievale ed ha concluso: “In questo Palazzo c’è gente con la cravatta che ha stuprato la Sicilia”. Parole che non sono passate inosservate, perché se è vero che l’abito non fa il monaco è altrettanto vero che sostenere che quanti hanno indossato la cravatta, rispettando le regole, automaticamente “hanno stuprato la Sicilia”, è quantomeno azzardato e irrispettoso nei confronti di quanti magari amano un accessorio che ad altri può non piacere. Così come non basta indossare una t-shirt per essere automaticamente diversi o migliori. Chi non ci sta a passare per “stupratore” dell’isola è Picciolo che di ha tuonato replicando: “Quelle di ieri appaiono solo parole mirate ad allontanare la risoluzione dei veri problemi, una strategia per colpire l’immaginario collettivo ma la verità è da ricercare molto spesso altrove. Se usa la parola “stupro” perché non va a guardare anche a casa sua come nel caso Amam? Anch'io ho visto stuprato un parere del Collegio Sindacale Amam da un Cda che – a dire dei Sindaci stessi – è “esecutore della volontà del Socio Unico” ovvero l'Amministrazione Comunale! Eppure per quello stupro verbale nessuna denuncia forte del Sindaco o meglio ancora nessun atto formale nelle sedi competenti! Auspico, allora, maggior rigore lessicale e soprattutto politico da parte di Renato Accorinti che nel limitarsi in futuro al rispetto delle regole, sia pur formali, provveda prima a rispettare gli atti sostanziali di sua competenza, trasferendo verbali quanto meno " scottanti " agli Organi a tal uopo preposti! Per chiarezza ed onestà intellettuale! Il Sindaco non guardi alla pagliuzza quando ha la trave nell'occhio! Lo dice anche il Vangelo! E lui ancorché buddista ha dimostrato di conoscerlo bene, perdonando e porgendo molto spesso l’altra guancia a coloro ai quali, in campagna elettorale, diceva avrebbe fatto pagare tutto e di più per aver stuprato la Città".

Morale della favola, ieri si è parlato molto più di cravatte e molto meno di trasporti, e alla fine ad una riunione nella quale, il sindaco di Messina avrebbe dovuto essere presente e difendere i diritti della città a “non essere stuprata”, questo sì da decisioni prese a Roma, quella poltrona è rimasta vuota. A margine c’è da rilevare che da Accorinti, tra le dichiarazioni di fuoco rese alla stampa ieri fuori dall’Ars non ha detto nulla in merito ai contenuti dell’incontro e della battaglia che per Messina è vitale per le prossime generazioni. Con o senza cravatta.

Rosaria Brancato