Cadono le accuse per una maestra, ridotta la sospensione per un’altra

L'inchiesta sulle violenze nella scuola elementare di Reitano portata avanti dal commissariato di Polizia di Sant'Agata di Militello, ha subito un'evoluzione che ne ha ridimensionato la portata e conseguentemente necessiterà di un supplemento d'indagine davanti al Gip del Tribunale di Patti Ugo Molina.

Pur nella gravtà di quanto successo nella scuola del centro montano nebroideo e portato alla luce dall'azione di polizia compiuta dagli uomini del commissariato santagatese guidato dal vicequestore Daniele Manganaro che si è avvalso anche di videocamere nascoste dopo aver raccolto le testimonianze di genitori preoccupati dall'atteggiamento dei figli che pativano con eccessivo nervosismo la quotidianità scolastica.

Tuttavia delle tre maestre coinvolte nella vicenda, soltanto per una delle quali – la 57enne – si era disposta la misura di sospensione per un anno dall'attività, non si è svolto l'interrogatorio di garanzia poiché – come sostenuto dal legale Benedetto Ricciardi – la donna in questo momento non è in grado di rispondere in quanto sconvolta dall' eco della vicenda e si avvalsa del diritto di non rispondere.

Esce di scena, invece, dall'indagine una seconda maestra di 47 anni, sempre assistita dal legale Benedetto Ricciardi, per cui l'articolata tesi difensiva prodotta che non la vedeva presente in aula (era impegnata in un'altra scuola a Mistretta), o in posizione di spalle tanto da non vedere, o quando aveva assistito era intervenuta per tutelare i bambini e richiamando la collega. A tale richiesta non si è opposta il PM Giorgia Orlando disponendo l'immediata revoca della sospensione.

Per la terza maestra, quella di 40 anni, difesa dal legale Santino Trovato è stato accolto un ridimensionamento della sospensione dagli originari sei mesi a quattro. L'attenuazione della misura anche nel suo caso sembra confermare la difficoltà nell'individuare distinte e perduranti responsabilità.

Dai primi riscontri emersi dall'analisi dei video realizzati, sembrerebbe essersi anche consumato uno scambio di persona per l'identificazione della docente quarantenne, e si mette in dubbio la validità delle registrazioni sia per la bassa qualità video che degli audio, sia per riscontri temporali.

Una vicenda che pur ridimensionata nella sua portata rimane di immutata gravità per quei racconti tanto crudi di piccole violenze fisiche e psicologiche inferte a dei bambini che dovevano essere tutelati e protetti dall'azione delle maestre.

(Giuseppe D'Amico)