Panarello: “Il lupo Genovese perde il pelo ma non il vizio”. Congressi fantasma?

Il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Il Lupo al quale fa riferimento nella nota Filippo Panarello, non è il segretario regionale del Pd e reggente del partito cittadino, ma Francantonio Genovese, reo, secondo il deputato regionale messinese di aver violato l’accordo siglato con entusiasmo da tutti (tranne civatiani e renziani della prima ora) ad ottobre in vista della stagione congressuale. In questo caso il pomo della discordia sono stati i Congressi cittadini per l’elezione della Convenzione provinciale, in seno alla quale, in settimana, saranno eletti i 9 delegati alla Convenzione nazionale che a Roma il 25 novembre dovrà far scendere da 4 a 3 i candidati alla segreteria nazionale. Il Grande fratello del Pd, dovrà nominare chi “esce dalla casa” ed i 3 (tra Renzi, Civati, Cuperlo, Pittella) che avranno il diritto di accedere alle primarie dell’8 dicembre. Tutto sommato una machiavellica regola per fare perdere tempo e pazienza ai tesserati, visto che le primarie dell’8 saranno aperte a tutti e saranno le uniche decisive.

Stando ai primi dati raccolti la percentuale registrata dalla mozione Renzi in provincia è stata del 68% mentre a Messina si attesta sul 90% (per quanti avessero dubbi su chi hanno votato i genovesiani….)

Tornando alle polemiche a Messina il “vizietto” di Genovese, secondo Panarello, è sempre lo stesso,quello delle cose fantasma, siano esse circoli, tesserati o congressi. Dopo avere fatto il pienone ai Congressi di circolo per l’Assemblea provinciale, in barba all’intesa siglata ad ottobre con le altre aree, il leader del Pd si starebbe apprestando a fare il bis con i delegati alla Convenzione provinciale, che eleggeranno appunto i 9 delegati alla Convenzione nazionale. I 9 componenti saranno eletti in settimana in base alle percentuali raggiunte nei congressi dalle rispettive mozioni che sono quattro: Renzi, Cuperlo, Civati, Pittella. Nei circoli di Messina e provincia sono stati eletti in questi giorni i 240 componenti della Convenzione ed è sulla base di queste percentuali che si sceglieranno i delegati per andare a Roma. E a quanto pare, stando alle denunce delle mozioni Cuperlo e Civati, i genovesiani saranno la maggioranza, grazie anche al ripetersi dei vecchi sistemi.

"Le mozioni Cuperlo e Civati– si legge nel comunicato stampa- chiederanno l'annullamento dei 'congressi fantasma' organizzati a Messina dall'onorevole Genovese, novello sostenitore di Matteo Renzi".

Secondo Filippo Panarello, esponente dell'area Cuperlo, i Congressi per l’elezione della Convenzione provinciale, nei Circoli 3 (Bordonaro) e 8 (Annunziata) si sarebbero svolti venerdì e sabato,in anticipo rispetto alle date indicate dalla commissione e pubblicate sul sito ufficiale del Pd messinese.

Ai due congressi pertanto non hanno potuto partecipare né votare gli esponenti delle mozioni Cuperlo e Civati.

"Questi 'congressi fantasma' –prosegue Panarello- confermano che l'onorevole Genovese perde il pelo ma non il vizio. A proposito sarebbe interessante conoscere il pensiero di Renzi su Genovese e su questi metodi di raccolta del consenso".

Riflessione tardiva questa di Panarello, visto che appena un mese fa, insieme a Laccoto, La Monica, Intelisano e Beninati, è stato lieto di siglare l’intesa con Genovese sulla segreteria provinciale a Ridolfo con la conseguente spartizione dei delegati. Può anche darsi che Renzi non conosca i metodi di Genovese (ma i renziani glieli hanno segnalati per mesi), ma Panarello, Laccoto e gli altri li conoscono benissimo e da più tempo. Tornando alla percentuale per il sindaco di Firenze, i maligni sostengono che a Messina siano diventati “tutti pazzi per Renzi” per evitare di misurarsi sui numeri. Genovese, che ormai guarda con interesse Alfano e i movimenti al centro, insieme a D’Alia, non ha più molto interesse alle prove di forza e vuol lasciare agli altri come il gruppo Panarello, la possibilità, attraverso i numeri che avranno Civati e Cuperlo, di “pesarsi” e far vedere di quanti voti reali dispongono.

I renziani intanto vanno dritti per la loro strada, perché, come chiarito ieri dallo stesso Alessandro Russo: “Diamo il benvenuto a tutti, anche a chi fino a un minuto fa era contro di noi, purchè sappiano che con Renzi i vecchi metodi non saranno più consentiti. Li accogliamo a braccia aperte, ma con queste premesse”.

Domani alle 17 a Cristo Re si insedierà il segretario provinciale Basilio Ridolfo, che già ieri all’incontro con Giachetti ha rassicurato: “Ho bisogno di tutti, da solo non posso farcela”. Sul suo tavolo ci sono già decine di proteste per i Congressi che si sono tenuti finora Messina e che tutto hanno dato fuorchè la testimonianza di armonia tra le parti.

Intanto si registrano problemi anche al Circolo 4, come si legge in questa nota firmata da alcuni tesserati:

Siamo un gruppo di iscritti al PD, già tesserati al Circolo Cesare Terranova, che questa mattina pensavamo di poter partecipare al Congresso per la scelta dei candidati alla segreteria nazionale presso il nuovo Circolo n.4, nel quale siamo stati accorpati dopo la riorganizzazione dei circoli in città.

Giunti al circolo alle ore 10,00, orario della convocazione, abbiamo preso atto che le operazioni di voto erano già in corso da una mezz’ora, senza che, tra l’altro, fosse presente il Garante della Commissione Provinciale per il Congresso. La presentazione delle mozioni, il dibattito tutto già svolto – ci dicono.

Dire che siamo rimasti spiazzati è un eufemismo. Abbiamo deciso che non c’erano le condizioni per poter prendere parte a quello che doveva essere un congresso e si è trasformato in un seggio elettorale.

Sappiamo che i rappresentanti dei candidati alla segreteria nazionale stanno valutando di proporre una richiesta di annullamento dell’assemblea congressuale del Circolo n. 4, ma noi da semplici iscritti del Partito Democratico ci chiediamo se era troppo chiedere di poter svolgere un congresso normale.

Crediamo sia fondamentale, in un momento di crisi della politica, che gli iscritti abbiano la possibilità di confrontarsi sulla linea politica e sulle prospettive del Partito Democratico. Non sono tante le occasioni di dibattito ma se non riusciamo a coglierne il senso tradiamo il ruolo che un partito, specie se progressista, dovrebbe avere nella società.

Su questa china, il PD, nella città e nella provincia di Messina, non riuscirà ad uscire dalla crisi che lo sta travolgendo. Noi, con determinazione, continueremo ad impegnarci cercando di dare forza al nostro ruolo di militanti perché, da soli, non bastano né il consenso, né la capacità di comunicare. La politica del PD può ripartire solo se ritorna all’elaborazione che richiede analisi, confronto e capacità di decisione.

Santi Interdonato, Angelo Aliffi, Pippo Caliri,Rosario Paone, Giovanni Pizzuto,Gabriella Raffa, Domenico Siracusano, Antonio Spignolo,Dario Zante.

Rosaria Brancato