Gli esercenti della Galleria Vittorio Emanuele: “Paramafiosi noi? Lottiamo per non chiudere”

“Chi ci ha definiti paramafiosi non solo non conosce le nostre storie personali e le battaglie che abbiamo portato avanti, ma non ha la più pallida idea degli ostacoli che continuiamo ad incontrare quando chiediamo di essere messi in condizione di lavorare come tutti gli altri”. Mimmo Cecere e Francesco Castellano, titolari di due locali all’interno della Galleria Vittorio Emanuele replicano alle dichiarazioni della consigliera comunale Daniela Faranda in merito a quanto accaduto durante la seduta di commissione del 17 aprile e che hanno spinto l’esponente del Nuovo centro destra a scrivere al prefetto ed al questore lamentando pericoli per la sicurezza nonché al sindaco per il ripristino dei tornelli. La Faranda nella nota sottolineava che l’irruzione degli esercenti in Aula avrebbe messo a repentaglio la sicurezza dei consiglieri e che lei stessa era stata aggredita.

“Poichè ne va della nostra immagine e del nostro operato siamo costretti a spiegare come sono andate realmente le cose e per quali motivi abbiamo fatto irruzione, il 17 aprile nell’Aula del consiglio comunale, interrompendo una seduta” scrivono Cecere e Castellano “Non siamo facinorosi ed in questi anni, ognuno nel proprio piccolo,ha cercato di dare un contributo per migliorare questa città. Per quel che riguarda me, Mimmo Cecere, ho scelto Messina come mia città “adottiva” ed in 14 anni ho sempre voluto dare il massimo, sia da calciatore portando la squadra in serie A, che da imprenditore, aprendo ben 2 attività di ristorazione, la prima delle quali, è stato il primo franchising di tutta la Sicilia per La Bufala. Poi ho deciso di avviare la seconda attività, Vulkania, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele. Francesco Castellano,con il Tagliere, ha fatto altrettanto, a costo di enormi sacrifici per fare non solo la nostra parte ma anche quella che le istituzioni finora non hanno fatto, come pulire, rendere decorosa la Galleria, cancellare le scritte sulle pareti e raccogliere quello che viene lasciato ogni notte”.

I due esercenti trovano assurdo il fatto che l’amministrazione non solo non abbia dato supporto ma addirittura abbia posto ostacoli a chi vuol operare in Galleria. Nonostante da mesi i titolari dei locali, rispettando le regole, continuano a chiedere la concessione per l’occupazione suolo, vengono periodicamente multati. Anche il 17 aprile i commercianti sono stati verbalizzati per occupazione abusiva ed esasperati, spiegano, si sono recati a Palazzo Zanca per incontrare il sindaco o l’assessore Pino.

“ Chi ci chiama paramafiosi non sa che stiamo lottando per non chiudere le attività. Quella sera eravamo esasperati e non era nostra intenzione interrompere la seduta, neanche sapevamo che si stava discutendo del regolamento disabili e non volevamo mancare di rispetto a nessuno, ma alla consigliera Faranda che ci dipinge come violenti vorremmo segnalare che i disabili non possono accedere alla Galleria con facilità,perché ci sono barriere architettoniche anche lì. Non abbiamo aggredito nessuno, né siamo stati istigati da nessun consigliere comunale. Francesco Castellano si è avvicinato alla consigliera chiedendole perché avesse bocciato l’atto d’indirizzo sulla Galleria Vittorio Emanuele insieme al suo collega Crisafi. Non c’è stata alcuna aggressione ma riteniamo che un cittadino abbia il diritto di chiedere ad un rappresentante del consiglio il perché di una sua decisione che ha ripercussioni sulla nostra vita quotidiana e sul nostro futuro. Chiediamo solo di essere trattati come tutti gli altri esercenti di questa città e non consentiamo a nessuno di calunniarci né su Facebook né attraverso lettere alle forze dell’ordine. Ci rendiamo conto che è difficile comprendere lo stato d’animo di chi si scontra contro ogni tipo di ostacoli, ma chi fa politica deve anche comprendere che rappresentare i cittadini vuol dire anche affrontare questioni problematiche e le critiche le deve mettere nel conto”.

Nel frattempo,sul fronte Galleria Vittorio Emanuele mentre procede il tavolo tecnico per la riqualificazione, la giunta ha dato indirizzo al dirigente del Patrimonio sia per modificare il regolamento Cosap nel comma che finora ha reso impossibile la concessione suolo ai commercianti del sito,che di dare mandato ad un avvocato per chiedere l’amministratore giudiziario del condominio.

Rosaria Brancato