Sciacca precisa i compensi da rup ma non nega gli incarichi. E il nodo è la mancata rotazione

«Le somme complessivamente previste per le opere di messa in sicurezza nelle zone colpite dall’alluvione del 2009 sono distribuite tra tutti i funzionari dell'ufficio che hanno partecipato a tali progetti».

L’ex ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, precisa l’entità dei compensi elencati nel nostro articolo “Giampilieri e dintorni, boom di incarichi da Rup per l’ex ingegnere capo del Genio Civile Sciacca”(vedi allegato), inviando a supporto della sua tesi un foglio excel contenente una tabella (VEDI DOWNLOAD) in cui vengono elencati i nomi e i relativi emolumenti dei professionisti interni al Genio Civile che hanno prestato la loro opera per lo svolgimento dei lavori a Giampilieri, a Scaletta Zanclea, ad Altolia e nelle zone limitrofe.

L’importo totale riportato nella tabella inviata da Sciacca ammonta a 356.550,73 euro.

«Al sottoscritto –scrive Sciacca – spetta un quarto delle stesse (circa 88.000 euro)». Non viene chiarito se si tratta di somme al netto o al lordo.Se si parla di cifre al netto, come riteniamo, le cifre coincidono con quelle riportate nel nostro articolo (vedi sempre correlato), visto che dal documento in nostro possesso le somme per le competenze tecniche per il Rup ammontano a 309.759,83 euro (AL LORDO) , di cui 176.680,45 (AL LORDO) euro sono già stati liquidati per fine lavori, mentre i restanti 133.079, 38 euro (AL LORDO) rimangono in stand-by perché i lavori di realizzazione delle opere sono ancora in corso.

Sciacca precisa ancora: «ciò in 5 anni di lavoro e, nonostante io non abbia mai dato importanza a questo aspetto ( come ben sapete per coerenza ho rinunciato ai futuri lavori e rispettive competenze), sono soldi dovuti per legge ed a fronte dei grandi sacrifici e responsabilità che tali interventi così complessi comportano».

L’ex ingegnere capo del Genio Civile sottolinea inoltre «i risparmi ottenuti non dando incarichi all'esterno (12 mln di euro). I lavori – continua – hanno riguardato 5 anni di intensa attività da parte di tutto l'ufficio con il raggiungimento di un traguardo che altre città e luoghi d'Italia si sognano».

Sciacca spiega infine che «lo specchietto dei compensi è stato consegnato a tutti i comitati di Giampilieri e Scaletta perché ne diano massima diffusione».

In difesa di Gaetano Sciacca scende in campo anche l’avvocato Aurora Notarianni, suo legale nel giudizio innanzi al Tribunale del lavoro per il contestato trasferimento all’Urega deciso alla Regione, con udienza fissata per il 24 ottobre.

In una mail inviata alla nostra redazione, l’avvocato Notarianni elenca una serie di circostanze, delle quali ci invita a tener conto e che riportiamo di seguito:

«1) In forza della normativa sugli appalti e delle stesse ordinanze di protezione civile (sia 2009 che 2013) gli appalti devono essere affidati alle strutture pubbliche. Da qui l'affidamento di molte delle opere successive agli eventi alluvionali del 1.10.2009 all'Ufficio del genio civile di Messina (altre sono state eseguite dalla Protezione civile);

2) il RUP deve essere scelto all'interno delle professionalità di ruolo nell'ufficio, ragione per cui Sciacca ingegnere capo non accentrava ma faceva solo il suo dovere insieme agli altri tecnici e funzionari dell'ufficio.

3) 60 milioni di lavori effettuati a fronte di compensi per 300 mila divisi per tutto il personale dell'ufficio secondo le competenze attribuite e svolte (con un abbattimento del 70% alle casse regionali) è sicuramente un ottimo risultato per i cittadini che dovrebbero sempre ricordare (con i giornalisti) le rendite parassitarie elargite sotto forma di compensi.

3) lo stesso lavoro deve svolgere oggi Santoro e che non credo proprio possa legittimamente attribuire l'incarico di RUP con un regolamento a professionisti esterni».

L’avvocato Notarianni annuncia infine che Sciacca – nonostante la lettera inviata dal capo della Protezione civile regionale Foti, che ha confermato gli incarichi di Rup «al fine di garantire la continuità ammnistrativa», continua ad insistere sulla rinuncia.

Nella nota di risposta, Sciacca scrive infatti testualmente a Foti: «sono presenti all'interno dell'Ufficio del genio civile di Messina dipendenti di ruolo in possesso di professionalità adeguata. Il sottoscritto, non ricoprendo più l’incarico di Ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio Civile, non ritiene di poter garantire la continuità amministrativa per il completamento delle opere…».

Sin qui abbiamo riportato – com’ è nostro dovere – le precisazioni inviate alla nostra redazione dall’ingegnere Sciacca e dal suo legale; altrettanto doverose ci sembrano però alcune considerazioni sulla vicenda e sui contenuti della replica.

L’ex ingegnere capo del Genio civile Sciacca si è premurato di precisare che i 300mila euro (lordi), previsti come competenze per le opere di messa in sicurezza, sono stati ripartiti tra tutte le figure tecniche che hanno preso parte ai lavori e non sono state incassate dal solo Rup. Sciacca, dunque, nega di essere il destinatario dei 300mila euro legittimamente previsti per la realizzazione delle opere ma non nega che sia sempre e solo lui – per tutte le 29 opere progettate per mettere in sicurezza il territorio delle aree alluvionate nel 2009 – il responsabile unico del procedimento, contravvenendo così a quanto stabilito dalla circolare dell’ex Assessorato ai Lavori Pubblici datata 3 febbraio 2005 e ribadito dalla più recente circolare n.4 del 2014, in virtù delle quali « per un imparziale e corretto affidamento dell’incarico e per il miglior svolgimento delle attività è opportuno adottare un sistema informato alla rotazione degli incarichi ..».

Il nostro articolo non voleva porre l’accento sull’entità delle competenze legittimamente previste ma sulla mancata rotazione della figura del responsabile unico del procedimento, a nostro avviso il punto centrale della vicenda, indipendentemente se gli emolumenti siano stati o meno ripartiti tra più figure tecniche come sostiene Sciacca. In ogni caso, rispetto allo «specchietto» sui compensi percepiti, inviato dall’ex Ingegnere Capo alla nostra redazione e «consegnato a tutti i comitati di Giampilieri e Scaletta perché ne diano massima diffusione», ci sia consentito sottolineare che un foglio excel autoprodotto non può avere alcuna valenza formale . Magari, invece, rispettando la legge sulla trasparenza e sulla pubblicità degli atti delle PA, il Genio Civile avrebbe potuto (e dovuto) pubblicare sul proprio sito istituzionale incarichi e importi relativi alle importanti opere che si sono realizzate o si stanno realizzando nei territori devastati dall’alluvione del 2009.

Per correttezza anche nei confronti dei nostri lettori, ci corre l’obbligo di aggiungere che dall’elenco in nostro possesso (depositato alla Regione), da cui abbiamo tratto i dati riportati nel nostro articolo ed i compensi erogati o da erogare al responsabile unico del procedimento di ciascuna opera, si evince chiaramente che per le opere non disposte con Opcm e non riguardanti le zone alluvionate, la rotazione dei Rup c’era sempre stata. Oltre al nome di Sciacca figurano quelli d Valerio Cigala, Francesco Bonasera, Antonio Mario Sarà , Santi Cambria, , Rosario Celi, Alessandro Pace, Letterio Riparate, Matteo Bonfiglio.

In questo caso, gli importi destinati al Rup variano da un minimo di 74,38 euro , che sono andati al Rup Valerio Cigala per i lavori di somma urgenza per il ripristino integrità grate banchina del Porto nel Comune di Capo D’Orlando ad un massimo di 2.355,86 euro destinati a Matteo Bonfiglio, che in qualità di responsabile unico del procedimento ha seguito i lavori nel Comune di Messina per i lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento dei prospetti, l’illuminazione esterna e l’adeguamento del quadro elettrico del piano terra nell’immobile demaniale sede dell’Ufficio del Genio Civile. Anche in questo caso si tratta di cifre al lordo.

Sempre per dovere di cronaca ricordiamo che il Rup deve essere – come specifica la succitata circolare n.4, che richiama il Codice dei contratti pubblici – una persona e non un ufficio e che prima delle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri il nominativo del responsabile unico del procedimento cambiava di volta in volta, mentre con le Opcm il nome del rup è sempre quello dell’ingegnere Gaetano Sciacca, che ha ricevuto (e accettato) gli incarichi dal Dipartimento di Protezione Civile regionale, oggi guidato da Foti ai tempi da Lo Monaco .

Quegli stessi incarichi a cui oggi Sciacca vuole assolutamente rinunciare perché sostiene che all’interno di via Aurelio Saffi vi siano «dipendenti di ruolo in possesso di professionalità adeguata».

Danila La Torre