Tutta la verità sulla “Black List” dei commercianti di Milazzo

Dibattiti sui social network, dati sull’inquinamento e infine la “Black list”: a Milazzo dalla notte dell’incendio del serbatoio 513 della Raffineria non si parla d’altro. Sui social è scontro aperto tra chi vorrebbe chiudere l’industria e chi, lavorandoci, la difende a spada tratta. Da qualche giorno poi sui social si parla di una “black list”, la lista nera dei commercianti di Milazzo dove i lavoratori Ram non faranno più spese.
Proprio per mettere chiarezza in questa situazione i dipendenti e le RSU della Raffineria si sono riuniti in assemblea qualche giorno fa e fare alcune precisazioni.
La loro nota esordisce innanzitutto con un ringraziamento: “ I lavoratori, le lavoratrici e le Rsu esprimono solidarietà agli studenti, ai commercianti e all’intera popolazione per le paure e i disagi vissuti durante l’evento, ringraziando nello stesso tempo tutti coloro che si sono professionalmente prodigati nella cosa più importante di tutte, l’incolumità delle persone”.
I dipendenti affermano poi di avere piena fiducia nell’indagine della magistratura che accerterà le cause dell’incendio e, si legge nella loro nota, “siamo convinti che questo compito non possa essere delegato a chi giornalmente professa le sue verità attraverso i social network o altri mezzi”.
La nota dei dipendenti Ram termina con importanti affermazioni riguardo la black list: “ i dipendenti Ram non sono assassini, non avvelenano nessuno né fanno black list di commercianti: siamo persone comuni, parte integrante del territorio nel rispetto del quale cerchiamo ogni giorno di svolgere il nostro dovere, nella legalità e con la convinzione che lavoro e compatibilità ambientale possano e debbano andare di pari passo”.