Messinambiente. Perdite per 62 milioni di euro, crediti non riconosciuti e sprechi decennali

Perché i costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sono così alti? Ha provato a spiegarlo in conferenza stampa il consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello, che negli ultimi mesi ha condotto una serie di attività ispettive ed ora preannuncia un esposto alla Procura della Repubblica.

Si parte dai debiti. Messinambiente si ritrova con una perdita di 62 milioni di euro e vanta dei crediti nei confronti dell’Ato 3, allo stato attuale non riconosciuti, per 27 milioni di euro. Fatta la differenza, il debito sarebbe di 35 milioni di euro.

Secondo il capogruppo dei Progressisti Democratici, l’amministrazione comunale si è finora limitata solo ad una verifica contabile, senza approfondire i dati. “L’azione della giunta – afferma – presenta notevoli lacune perché ha affrontato la questione con superficialità. E’ giusto che vengano evidenziate le responsabilità, ma le belle parole restano tali se non trasformate in fatti”. Dopo la critica, però, c’è una totale apertura da ora in avanti nei confronti dell’amministrazione comunale. Zuccarello lo dice a proposito della mancata costituzione, da parte del Consiglio comunale, di una commissione d’inchiesta sul settore dei rifiuti. “Non conosco i motivi di questa bocciatura. Politicamente mi sento solo, ma sono a disposizione dell’amministrazione comunale per collaborare”. E che il Comune sia a fianco di Zuccarello, lo conferma l’esperto Leonardo Termini: “Faremo tesoro dei dati resi noti dal consigliere – dichiara – perché entrambi abbiamo intenzione di andare fino in fondo”. Come spettatore interessato, e meno accondiscendente, c’era anche uno dei dirigenti di Messinambiente, Antonino Miloro.

I fatti sono stati riassunti da Zuccarello in sette punti, per riportare alla luce le situazioni poco chiare e le anomalie riscontrate.

NUMERO DI DIPENDENTI E MANSIONI

Messinambiente nasce il 7 settembre del 1998 con un numero di dipendenti pari a 335, di cui 252 operatori, 79 autisti, 1 coordinatore e 1 responsabile.

Con l’affidamento dell’inceneritore di Pace vengono assunti altri 30 dipendenti provenienti dalle ditte Schipani e Galva, pertanto la forza lavoro raggiunge le 365 unità. Nel 2000 ai compiti di Messinambiente si aggiunge il servizio dello spazzamento che comporta l’ingresso di altre 118 unità. Nel 2007 arrivano 48 lsu (lavoratori socialmente utili) ed infine tra il 2009 e il 2011 vengono assunti altri 103 operatori, inizialmente con contratti a tempo determinato, che vengono poi trasformati in tipologie a tempo indeterminato a seguito di successivi ricorsi.

Attualmente le unità all’interno di Messinambiente sono 528, di cui 38 impiegati amministrativi, 2 dirigenti e un quadro aziendale. Inoltre ci sono 46 unità con limitazione al lavoro e 31 non idonei al lavoro con qualifica di autista o operatore e impiegati nelle isole ecologiche o presso l’autocentro di via Salandra.

Il dato interessante emerge relativamente all’impiego di queste risorse: al servizio di spazzamento sono destinati 56 operatori nella zona sud, 67 al centro e 41 a nord. Si tratta di quel servizio che secondo il piano finanziario Ato3, approvato insieme alla Tares, costa 12 milioni 141mila 858 euro e che viene dunque effettuato da 164 unità.

ORE DI STRAORDINARIO

Nel 2013 sono 6805 le ore extra conteggiate nella tabella indicante, oltre nome e cognome, anche la mansione dell’operatore. Un lavoratore addirittura ha raggiunto 674 ore di straordinario. Se guardiamo al passato, scopriamo esserci dipendenti che accumulano in un anno 1259 ore percependo un compenso netto di 18mila 824 euro. Com’è possibile? Si finisce un turno e immediatamente dopo se ne inizia un altro? In ogni caso tutti i dipendenti stachanovisti ruotano nei settori autocentro, officina, spazzamento, perlopiù con incarichi di responsabile. Il costo totale degli straordinari per il 2013 è pari a 187mila euro ma guardando a ritroso scopriamo che nel 2008 arrivano a 1 milione e 247mila euro; nel 2009 sono 535mila 720 euro; nel 2010 607mila euro; nel 2011 766mila euro e nel 2012 116mila 652 euro

– CARRIERE RAPIDE

Eclatante è il caso di dipendenti che effettuano salti di livello eccezionali da un anno all’altro, passando dal 2° al 5° o dal 4° al 8°. In totale risultano essere 138.

CONFERIMENTO IN DISCARICA

Il servizio di conferimento in discarica nel 2006 viene dato in subappalto alla ditta Seap. Il vero nodo riguarda le modalità di pagamento, inizialmente concordate “a viaggio” (950 euro + iva ciascuno) con un carico che variava dalle 13 alle 16 tonnellate e successivamente trasformate “a carico” (25 euro + iva a tonnellata).

Da un’attenta analisi, emerge che i mezzi di Messinambiente, capaci di trasportare 25-30 tonnellate, ne caricano 13-16, mentre quelli della Seap vanno su 26-30 tonnellate.

Inoltre, come si evince da una nota datata 14 ottobre 2013, inviata dalla r.s.u., gli autotreni di proprietà aziendale rimangono inutilizzati in autoparco (solo uno di essi effettua giornalmente una sola corsa verso la discarica di Motta Sant’Anastasia) mentre ogni autoarticolato effettua giornalmente due sole corse. Ciò rende necessario l’utilizzo di autoarticolati di altra azienda.

MANUTENZIONE DEI MEZZI

Messinambiente si serve di 19 ditte esterne per un costo totale che per il 2013 è stato di 1 milione 138mila euro. E’ evidente che un’azienda, dopo attenta analisi, in casi come questo avrebbe operato scelte diverse come ad esempio l’acquisto di nuovi mezzi, il che, peraltro, significa incremento del parco macchine e del patrimonio. Principio analogo vale per il trasporto. Da denunce dei dipendenti, poi, si evince che vengono sostituite continuamente le gomme dei mezzi.

Tra le 19 ditte esterne, c’è anche la “Mediterranea”, che da vari anni svolge sia servizio di manutenzione mezzi percependo 345mila 633 euro, sia l’ulteriore attività di pulizia e sanificazione dei cassonetti con un introito di 281mila euro. Spesa quest’ultima ammortizzabile con l’utilizzo delle 60 unità operanti all’interno dell’autocentro.

– CRONOTACHIGRAFO E VIDEOSORVEGLIANZA SEMPRE GUASTI

Un dato a dir poco allarmante è che i mezzi di Messinambiente riportano frequentemente il guasto del cronotachigrafo, non consentendo quindi di verificare il reale chilometraggio effettuato e la relativa velocità di marcia e, conseguentemente, il reale consumo di carburante, impendendo dunque l’individuazione di eventuali guasti meccanici. All’autoparco, poi, il sistema di videosorveglianza è sempre rotto.

INDAGINE ISPETTIVA ATO 3

Zuccarello proseguirà la sua indagine anche sull’Ato, società per la quale ha raccolto dei dati da approfondire. Uno su tutti: da gennaio 2007 a settembre 2013, l’Ato ha percepito 276 milioni 538mila euro, trasferendo a Messinambiente 177 milioni. I restanti 99 milioni sono stati utilizzati per mantenere la società, che ha solo 52 dipendenti, per pagare la discarica e per affidare compiti a cooperative esterne.