Il Comune non riesce a far rispettare l’isola pedonale di via Laudamo… e la abolisce

Sono poco più di 100 metri, pedonalizzati vent’anni fa. La via Antonio Laudamo costeggia il teatro Vittorio Emanuele ed è chiusa al transito automobilistico dal 1996, in seguito a ordinanza sindacale, anzitutto per consentire un più agevole passaggio dei vigili del fuoco per garantire la sicurezza in occasione degli spettacoli. Proprio per questo, sono stati installati dissuasori in cemento, “collegati” da catene, aperte di volta in volta per fare entrare i pompieri.

Il punto è che costantemente le catene vengono tolte in modo illegittimo anche da privati cittadini, che vi parcheggiano all’interno, snaturando di fatto la piccola isola pedonale. Un malcostume che non si riesce a contrastare, tanto che il Dipartimento Mobilità ha deciso di “tagliare la testa al toro” e di riaprire la strada al transito, istituendo una ventina o poco più di parcheggi a pagamento. Almeno così chi vorrà sostare dovrà pagare e garantire un introito alle casse comunali.

Se n’è discusso nel corso di una seduta della Commissione Viabilità e la scelta non ha mancato di suscitare polemiche. “Proprio l’amministrazione che punta sulle pedonalizzazioni ne elimina una – dice la presidente di commissione, Simona Contestabile -, tutti i consiglieri si sono mostrati contrari alla decisione”. Contrario in linea di principio, a dire il vero, anche l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, che però ha dovuto constatare le ragioni tecniche espresse dal dirigente Mario Pizzino.

Cacciola ha anche accolto, senza dare tempi, la proposta del consigliere Santalco di istituire un tavolo tecnico, coinvolgendo anche il Dipartimento Arredo Urbano per valutare la possibilità di installare fioriere e panchine, visto che la strada ne è sprovvista ed è rimasta spoglia e poco frequentata. Per il momento, però, la via verrà riaperta al traffico, poi eventualmente richiusa. Una decisione che non cambia di molto il volto della città, visto che si parla solo di una piccola strada, ma che segna un'altra resa di fronte ai comportamenti incivili di chi non vuole adeguarsi alle regole.