Politica

Resa dei conti Zingaretti-Renzi: Faraone non è più segretario siciliano Pd

La prima mossa del nuovo corso Pd è in Sicilia e punta dritta a chi è stato il luogotenente di Renzi nell’isola: Davide Faraone. Il responso della Commissione nazionale di garanzia sulla controversa elezione di Faraone a segretario regionale è arrivato e comporta l’annullamento di quella elezione. Davide Faraone non è più segretario regionale del Partito democratico. La commissione nazionale di garanzia Dem ha accolto i ricorsi presentati dai rappresentanti della mozione Zingaretti, che in Sicilia aveva schierato Teresa Piccione. L’ex deputata dopo una serie di polemiche ha ritirato la candidatura pochi giorni prima delle primarie, denunciando irregolarità nella procedura e nella presentazione delle liste. Di fatto Faraone è stato eletto perché è rimasto l’unico candidato, ma sulla sua elezione pendevano appunto i ricorsi.

Nei prossimi giorni arriverà un commissario che sarà scelto da Zingaretti ma a cascata le conseguenze di questa decisione saranno su tutto il Pd siciliano da tempo in fibrillazione.

Da “ex segretario regionale” Faraone ha avvisato i suoi fedelissimi: “Mi hanno appena commissariato. Ci abbiamo almeno provato a cambiare il Pd in Sicilia”.

L’annullamento dell’elezione di un renziano di ferro quale Faraone è la prima resa dei conti tra Zingaretti e Renzi, ma nell’isola s’innesca in uno scontro tra anime che non sono mai riuscite a trovare una sintesi, men che mai alla vigilia di competizioni elettorali al punto che la formazione delle liste diventata terreno di battaglia e di conseguenza anche terreno fertile per successivi tradimenti nelle urne.

I renziani nei mesi scorsi hanno perso in Sicilia anche il prezioso alleato di Sicilia Futura, considerato per la verità più portatore d’acqua che risorsa da valorizzare.

Adesso i giochi sono apertissimi e c’è chi già annuncia la sua candidatura alla segreteria regionale.

« La commissione di garanzia nazionale del Pd ha accolto il mio e altri ricorsi, annullando il congresso regionale farsa dello scorso inverno- scrive Antonio Ferrante-. Già lo scorso aprile, certo delle mie ragioni, avevo annunciato la mia candidatura a segretario regionale del Pd, nello scetticismo generale. Oggi mi metto a disposizione del commissario che verrà indicato dalla segreteria nazionale.Da oggi apriamo una fase nuova e chiudiamo con i patti delle seppie, gli ammiccamenti a Forza Italia e le stanze del potere chiuse ermeticamente al popolo. Da oggi il Pd è casa dei siciliani. Nessuno potrà più togliercela».

A Messina nei giorni scorsi la direzione del partito si era conclusa con un “congelamento” della situazione in attesa dei risvolti, ed è probabile che si procederà con un Comitato che dia spazio a tutte le correnti per arrivare ad un Congresso che a questo punto appare più lontano.

Rosaria Brancato