Al via l’esperimento messinese del “compostaggio domestico”

Approda a Messina l’innovativo progetto del “compostaggio domestico”. Stamane dodici famiglie che hanno espresso la loro volontà di far parte del programma, si sono riunite a Villa Dante per assistere alla presentazione delle cinque compostiere donate dall’ATO3 e contemporaneamente ricevere tutte le informazioni necessarie ad un uso corretto dei container. Un’iniziativa che nasce da uno spassionato amore della natura ma soprattutto dalla tenacia della giovane Jessica Pelland non più disposta a sopportare i mefitici odori provenienti dai cassonetti delle strade.

Ed è infatti in via Catania, tra sacchetti di plastica e moleste esalazioni, che alla giovane canadese, ormai da cinque anni messinese d’adozione, viene in mente l’idea di dare un senso nuovo agli scarti di casa. Un progetto nato da uno stile di vita che Jessica persegue già da tempo e che con caparbia ha deciso di importare anche nella nostra città che ama proprio la sua bellezza alla quale si sente in dovere di contribuire personalmente.

Contattata l’ATO3 e ottenutone il consenso, è così partita un’iniziativa ecologica senza precedenti che “si ispira agli stessi meccanismi di madre natura”. Si tratta di cinque compostiere (delle quali per adesso solo due vengono utilizzate in attesa di maggiore entusiasmo da parte dei cittadini e di conseguente ampliamento del piano di riciclo), all’interno delle quali le dodici famiglie partecipanti si impegnano a riporre alcune categorie di rifiuti stabilite in un’apposita tabella. Banditi dai container verdi che fanno bella mostra di sé a Villa Dante, carni e latticini, si invece a frutta, verdura, fogliame, segatura, pane, filtri di the e persino unghie e capelli.

Le compostiere dovranno essere “accudite come uno dei tanti animaletti domestici che amiamo tenere con noi” – ha spiegato Jessica ai bambini di scuola elementare sensibilizzati sulla tematica che si sono recati sul posto prima dell’inizio della presentazione ufficiale. Occorrerà alternare all’interno dei contenitori rifiuti umidi, ricchi di azoto e quelli secchi, in cui prevale il carbonio, provvedendo di tanto in tanto a mescolare il composto per consentire all’aria di penetrare formando così un ambiente caldo umido di circa 55° – 60°, ideale per i microrganismi che consentiranno la decomposizione delle materie.

Un processo di 6 – 9 mesi al termine del quale si otterrà un concime estremamente nutriente da impiegare per la fertilizzazione di fazzoletti d’orto o addirittura da vendere qualora l’iniziativa dovesse risultare vincente.

I cittadini che vogliano far parte in prima linea del progetto potranno rivolgersi al Centro di Educazione Ambientale di Messina dopo essersi riuniti in associazioni, potendo così accedere più facilmente alle compostiere messe gratuitamente a disposizione dall’ATO per l’attivazione dell’iniziativa anche all’interno delle singole case purché dotate di giardino che possa ospitare il contenitore.

Molteplici i vantaggi: il volume di spazzatura prodotto dalla città si ridurrebbe infatti di 6-7 volte quello usualmente generato, contribuendo a un risparmio di manodopera, quella degli operatori ecologici, che potrebbe essere meglio impegnata in altre attività più fruttuose per il nostro territorio ma si avrebbe anche una sensibile diminuzione dell’inquinamento causato dai camion di raccolta dei rifiuti.

Anche il portafoglio potrebbe poi usufruire di taluni benefici. Tra qualche settimana verrà infatti posta al vaglio del Consiglio Comunale una normativa che prevede uno sconto del 20% sulla TARES, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Una ragione in più per prendere in mano le redini del gioco acquisendo maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente.