Ferlisi sbatte la porta, la Panarello spegne la polemica: “Equivoco in un momento di tensione”

Come se non bastassero le tensioni provocate dall’irruzione degli ambulanti, stamane a palazzo Zanca si era creato un altro piccolo caso, anche se poi subito spento. Il comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, è andato via sbattendo la porta, per non aver gradito il contenuto di una telefonata ricevuta dall’assessore Patrizia Panarello.

Ferlisi ha stigmatizzato fortemente il comportamento degli ambulanti, che avrebbero anche dato addosso a quattro vigili urbani, e rivendicato la paternità dell’operazione anti ambulantato abusivo.

La Panarello, invece, aveva lamentato l’assenza alle 10, ora prevista per l’incontro con alcuni rappresentanti degli ambulanti, della Digos e dei vigili urbani, nonostante allertati. La Polizia Municipale è poi intervenuta ma il caos si è ugualmente scatenato nel momento in cui gli ambulanti hanno insultato l’assessore e il sindaco, accusandoli di essere i “mandanti” dei controlli e insinuando che erano stati gli stessi vigili urbani a dirlo. Accusa riportata dalla Panarello a Ferlisi e polemica scatenata.

“Non do la colpa ai vigili – ha poi detto l’assessore Panarello -, anzi fanno un lavoro splendido. Però stamattina siamo stati in una situazione di pericolo che, forse, è stata sottovalutata da tutti. Comunque la mia telefonata è stata fatta in un momento di angoscia, non c’è nessun attrito con il comandante Ferlisi. Se è stata intesa come un’accusa, non era mia intenzione”.

A chiarire ulteriormente i fatti ci ha provato ancora il sindaco Accorinti: “Alcuni ambulanti hanno detto che i ‘mandanti’ siamo stati noi perché purtroppo in questa città è sempre colpa del sindaco, anche se piove. Pensavamo che l’incontro di oggi sarebbe stato più tranquillo di quello di ieri, prima stavamo parlando con i dirigenti proprio delle soluzioni per metterli in regola, in attesa di riceverli. E’ ovvio che mica è il sindaco a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, sono tenute a farlo, io l’ho saputo dopo”. (Ma. Ip – F. St.)