I lavoratori ex Feluca chiedono a Croce di tornare indietro sulla New.Co

I lavoratori ex Feluca non si arrendono all’idea di rimanere senza un lavoro e chiedono al commissario straordinario Luigi Croce la revoca della revoca. Con nota inoltrata anche al dirigente comunale alle Partecipate, Antonino Cama , il sindacato Filcams Cisl invita il reggente di Palazzo Zanca a fare marcia indietro sull’ “annullamento” delle procedure per la costituzione della New.Co che avrebbe dovuto prendere il posto di Feluca, assorbendone le risorse umane.

La proposta di revoca della delibera 21/C firmata da Croce lo scorso ottobre ha già incassato l’ok della commissione consiliare competente (vedi correlati) ed è adesso iscritta all’ordine del giorno del Civico Consesso, ma i lavoratori ex Feluca non intendono subire in silenzio questo provvedimento e presenziano quasi tutti i giorni a Palazzo Zanca, chiedendo “conforto” ma soprattutto risposte.

In un alcuni appunti allegati alla documentazione che stanno distribuendo alla stampa e ai consiglieri comunali, i 17 lavoratori contestano espressamente il presupposto da cui parte l’atto firmato dal commissario Croce , e cioè l’esigenza di contenere la spesa , atteso che gli stessi servizi vengono garantiti in house dallo Staff Ced con il supporto degli uffici comunali competenti.

Secondo gli ex Feluca, infatti, non è vero che «l’espletamento del servizio viene garantito dal Ced e non ha costi aggiuntivi, in quanto il software utilizzato è di proprietà della Net Service di Catania ed il Comune ha acquistato la licenza per una anno, al costo totale di oltre 52 mila euro, oltre all’acquisto di server al costo di 42 mila euro».

I 17 esperti di servizi telematici osservano, inoltre, che «la razionalizzazione della spesa non può andare a discapito della qualità o peggio della congruità dei servizi minimi ed obbligatori previsti dalla vigente normativa sull’e-government: l’esistenza di un link che porta ad una pagina vuota con scritto solo “in allestimento” da oltre un anno, è l’evidente dimostrazione di avere contezza dell’esistenza di un obbligo a carico dell’Ente e la consapevolezza di non averlo ottemperato».

Le motivazioni addotte dagli ex Feluca mirano a far cambiare idea a Croce e a farlo tornare sui suoi passi, ma quasi certamente – vista anche la fermezza che il commissario sta mostrando in un settore importante come quello dei servizi sociali – la richiesta sembra destina a cadere nel vuoto. (Danila La Torre)