Messina, operazione Redfriger2: Corridore non doveva essere arrestato

Santo Corridore non avrebbe dovuto essere arrestato. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Messina (presidente Maffa), tornato ad occuparsi della posizione di Corridore, coinvolto nell'operazione Refridger 2.

Il Riesame ha sancito che non c'erano i gravi indizi di colpevolezza per portare in carcere.

Inizialmente il Riesame aveva confermato il provvedimento cautelare emesso dal Gip Eugenio Fiorentino nell'ambito del blitz dello scorso 17 giugno.

Ma l'avvocato Nino Cacia, difensore di Corridore, si è rivolto alla Corte di Cassazione che ha accolto il suoi rilievi e annullato l'ordinanza del Riesame, rinviando allo stesso Tribunale perché tornasse a pronunciarsi. E' così Corridore è stato immediatamente scarcerato.

La retata della Squadra Mobile è scattata dopo una lunga indagine che ha svelato come Nino Testa, tra gli elementi di spicco del potente clan di Mangialupi, continuasse a gestire gli affari – soprattutto droga – anche da dietro le sbarre del carcere di Gazzi.

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