Il Vento dello Stretto porta bufera nel Pdl

E adesso per il Pdl scoppia anche la grana dei “giovani” ed ex giovani (ma giovani dentro) che dopo essere rimasti chiusi in armadio per decenni hanno preso la strada d’uscita. Sbattendo la porta. Giovani, meno giovani, giovani dentro, pronti a fare dei loro dieci anni ed oltre di battaglie nel territorio e per il territorio le vere radici di un futuro diverso. Li abbiamo visti in quasi due decenni ormai, in decine di associazioni, da FareVerde ad Atreju, da Quo usque tandem a Zda, a SpazioMessina, ai comitati civici. Li abbiamo visti impegnarsi ogni giorno sul campo, con iniziative dal mondo culturale a quello ecologista, dalle cerimonie per non dimenticare le vittime delle mafie alle battaglie per la continuità territoriale. Molti di loro hanno anche creduto nel Pdl e nel centro-destra messinese dando voti, forza, impegno al progetto, ma sono rimasti confinati nel ghetto della Giovane Italia utilizzata solo come bacino elettorale. Cercati solo alla vigilia delle competizioni o in occasione delle convention per far vedere che il Pdl crede ai giovani i giovani hanno creduto nel Pdl, ma dopo dieci anni hanno capito che è arrivato il momento di voltare pagina. Hanno aperto la porta ed è arrivato il Vento dello Stretto, un’associazione di associazioni che affonda le radici in un impegno che c’è già stato e che continuerà con più determinazione per spazzare anche un vecchio modo di fare politica.

Vento dello Stretto è stato presentato ufficialmente oggi nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca nel corso di un incontro-dibattito moderato dal giornalista Mamo Cavaleri e che ha visto alternarsi al tavolo chi, nei più diversi settori, ha dedicato gli ultimi anni all’amore per Messina, per cambiarla, per migliorarla. Da Bianca Genitori, volontaria del canile di Maregrosso, a Graziano Giuffrida “Noi siamo quei giovani rimasti dentro l’armadio per anni. Adesso diciamo basta al fatto che debbano esserci i giovani dietro e i più grandi davanti. Dobbiamo stare fianco a fianco”. Il laboratorio di Vento dello Stretto procede per sessioni, in ognuna delle quali viene presentato il prezioso lavoro svolto sul campo, come quello dell’architetto Pasquale Pollara che ha discusso della sua tesi di laurea per il recupero della zona falcata o quello di Fare Verde che ogni anno, in ogni modo ci ricorda il rispetto verso il nostro territorio, o i progetti di Generazione Messina per un turismo che non sia fatto solo di sole e di mare. Li abbiamo visti crescere Piero Adamo, Ferdinando Croce, Ciccio Rizzo, Felice Panebianco e adesso arrivano anche gli altri giovani, un esercito di idee fresche che rischiano di finire nello stesso armadio buio del Pdl che apre le ante solo prima dei Congressi per richiuderle il giorno dopo. Il Vento dello Stretto ha iniziato a soffiare con “Azzeriamo il Pdl” e con il “Vento eoliano” nello scorso anno, ma non ci sono state reazioni. Da oggi il tempo cambia. Lo si capisce dal tono della lettera di dimissioni di Ferdinando Croce da presidente cittadino di Giovane Italia Messina e diffusa ieri nella quale venivano ricordate le varie tappe di una serie di richieste di partecipazione e coinvolgimento rimaste inascoltate a tutti i livelli. “Noi non stiamo uscendo dal partito né stiamo restituendo le tessere perché non c’è un partito, non esiste a Messina-spiega Croce- e oggi qui non stiamo presentando progetti per il futuro, perché noi i progetti li abbiamo realizzati e continueremo a farli, giorno per giorno. Per noi parlano dieci anni di battaglie in ogni settore”. Continueranno semplicemente a fare quello che hanno fatto finora, solo che lo faranno nell’unica associazione. Alle Politiche molti di loro non voteranno Pdl, c’è chi deve ancora decidere, chi ha un’idea, chi sa già che non lo farà. Presenteranno sicuramente liste e candidati alle prossime amministrative.

Non ho restituito la tessera del Pdl perché non me l’hanno mai data. Eppure come dirigente ho anche pagato di più….-scherza Piero Adamo- non voterò Pdl, è sicuro. Per queste Politiche ci hanno proposto di candidarci diverse formazioni: Fratelli d’Italia, Grande Sud, Mir, Fare Futuro con Monti, gli unici a non chiederlo sono stati i nostri dirigenti del Pdl. Si son fatti vivi solo per chiederci il voto. Adesso basta”.

Alle amministrative ci saranno, eccome. Con candidati e liste “e parteciperemo a quella coalizione che farà le primarie- prosegue Adamo- perché noi le primarie le chiediamo dal 2003 e nessuno ci ascolta. Adesso Nania e Buzzanca le vogliono….Almirante diceva: quando la tua verità fiorisce sulle labbra del tuo avversario sarà silenziosa vittoria….”.

Appena un anno fa, nel maggio 2012, Ciccio Rizzo con il suo Vento eoliano chiedeva le primarie alle amministrative di Lipari. Proprio Nania e Buzzanca lo misero al bando come “cattivissimo” e gliela fecero pagare. I numeri diedero ragione a Rizzo, ma il Pdl avviò addirittura un procedimento disciplinare. “Lesa maestà”. Adesso gli stessi protagonisti di quei giorni, rimasti fuori dalle liste alle Politiche chiedono le primarie e parlano di golpe dei portaborse. Corsi e ricorsi storici. Nel frattempo il Vento eoliano si è fatto più forte e adesso soffia nello Stretto.

Rosaria Brancato