Il report dei primi cento giorni di ricerca: “Accorinti vincerebbe di nuovo”

“Se si tornasse al voto domani Accorinti vincerebbe comunque le elezioni”. Non lascia margini di dubbio il report prodotto dall’Osservatorio sulla Democrazia Partecipativa sui primi cento giorni dell’amministrazione. Un risultato positivo per sindaco e giunta che non è, però, una promozione, come il caso contrario non avrebbe rappresentato una bocciatura, è semplicemente ciò che emerge dai dati raccolti in tre mesi di attività dai venti ricercatori del dipartimento di Scienze Umane e Sociali, coordinati dal Professore Tonino Perna.

L’Osservatorio sulla Democrazia Partecipativa nasce, infatti, lo scorso luglio proprio per studiare il fenomeno della partecipazione politica a Messina, sull’onda dell’interesse suscitato – anche a livello nazionale – dalla vittoria dell’attivista Renato Accorinti nel ballottaggio per la carica di Sindaco contro il candidato dell’ampia coalizione di centro-sinistra Felice Calabrò. “Abbiamo vinto a mani nude contro una portaerei” ha più volte dichiarato il neo-sindaco, e l’Osservatorio nasce proprio per analizzare cause e motivazioni di un risultato fuori dal comune , del resto anche l’8% ottenuto dalla lista civica di Cambiamo Messina dal Basso è un dato significativo ed inaspettato vista la giovinezza del movimento. I docenti dell’Ateneo Peloritano hanno voluto studiare, dunque, ciò che è stato una sorpresa per la Sicilia e stupore per il resto d’Italia e d’Europa. Il lavoro di ricerca è stato articolato in 5 aree tematiche: l’analisi del voto, coordinata da Lidia Lo Schiavo, partecipazione e immaginario sociale, coordinata da Pier Luca Manzo, partecipazione e movimento Cambiamo Messina dal Basso, con a capo Milena Meo; percezione del cambiamento tra cittadini e testimoni privilegiati, gestita da Pier Paolo Zampieri e politiche e partecipazione guidata da Fabio Mostaccio.

Gli studiosi che hanno partecipato ai lavori tengono a precisare che l’Osservatorio: “non è un megafono, in chiave scientifica, della nuova amministrazione comunale e non è incentrato solo sulla figura, per quanto singolare, di Renato Accorinti e della sua Giunta. Non è, inoltre, finanziato dall’amministrazione, né dall’Università o enti privati” – cosa che garantisce la libertà della ricerca . L’analisi della soddisfazione dei cittadini tre mesi dopo risulta essere, come abbiamo detto, clemente. Dai dati raccolti emerge, infatti, una grande indulgenza verso l’amministrazione dettata dal fatto che “ i cittadini si rendono conto della difficile situazione in cui sindaco ed assessori si sono ritrovati ad operare”. Resta salda la convinzione che il sindaco sia una persona “pulita” e che gli assessori siano onesti e capaci. Simili dati ci consegnano la fotografia di una città benevolmente in attesa . Si legge nel report: “Nonostante nella zona sud la situazione sia più tiepida – il bacino elettorale di Accorinti e del suo movimento ha avuto il suo zoccolo duro soprattutto nel centro cittadino, poi nella zona nord, la zona sud è rimasta sempre più impermeabile salvo una lieve rimonta nel secondo turno – il senso omogeneo delle risposte è una sorta di bonus di fiducia nella figura di Accorinti e la percezione di un clima diverso”.

Accorinti, che questa mattina ha preso parte alla conferenza seduto tra il pubblico e prendendo appunti, ha ascoltato le dettagliate analisi fatte sulla sua personalità – carismatica – e la sua figura – definita semiotica. Il pathos dei discorsi e la grande empatia che riesce a suscitare sono i presupposti di quello che tradizionalmente si definisce un leader, a salvare lo stesso Accorinti dall’essere semplicemente l’ennesimo esempio di una politica che si riduce al divismo, mediaticamente costruito, dell’uomo nuovo di turno, due fattori di fondamentale importanza: il Movimento Cambiamo Messina dal Basso e la partecipazione orizzontale che implica e la storia personale di Renato Accorinti dove a pesare,oltre i dati biografici è il forte legame con il territorio.

Dai lunghi anni di attivismo nel movimento no ponte, dalle battaglie per l’ex Gil a quelle per i tir in città,il nome di Accorinti è sinonimo di cura del territorio e impegno, molto prima della campagna elettorale. Importante, come abbiamo detto, il ruolo del movimento che concretizza nella pratica politica i “noi” pronunciati dal Sindaco in quella amministrativa. Cambiamo Messina dal Basso è una realtà eterogenea che è ben riuscita a funzionare e estendersi, nonostante soffra di un cono d’ombra mediatico negli ultimi tempi. Questo secondo i dati rilevati dall’osservatorio che ha attenzionato ben 960 articoli – un’analisi dei media locali che, tra l’altro, ha visto Tempostretto esser citata come “testata più critica”.

Prossimi obiettivi di ricerca la comparazione dell’esperienza Messinese con quella di altre città, come la Napoli di De Magistris e la valutazione di fenomeni come quello del Teatro Pinelli, che alcuni tra gli stessi consiglieri comunali accorintiani individua come una sorta di preistoria di Cambiamo Messina al Basso. Tra i temi più sentiti da parte dei cittadini vince il primo posto l’ambiente e la pulizia delle spiagge viene indicata come la cosa più importante fatta dalla Giunta, con somma soddisfazione dell’assessore Daniele Ialacqua. (Eleonora Corace)