Report sui 100 giorni di Accorinti, pioggia di polemiche su metodi e contenuti

Si va dall’ironico commento di Gianfranco Scoglio, alle analisi lucide di Enzo Garofalo e Felice Calabrò, fino alle precisazioni dettagliate del presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile.

Il report sui 100 giorni della giunta Accorinti, (in allegato) presentato ieri dall’Osservatorio sulla democrazia partecipativa del Dipartimento Scienze Umane e sociali, frutto del lavoro di una serie di ricercatori coordinati dal professor Tonino Perna, sta già iniziando a suscitare le prime reazioni. Per analizzare il fenomeno Accorinti sono stati sottoposti ad alcune domande 100 messinesi di varie zone della città (su una popolazione di oltre 240 mila persone) e dalle loro risposte è emerso che oggi, a distanza di 100 giorni il sindaco avrebbe lo stesso consenso, ovvero, sarebbe nuovamente eletto. Lo studio si sofferma poi sulle delibere esitate dalla giunta e sull’attenzione riservata dalla stampa all’attività dell’amministrazione, nonché sulla figura di Accorinti, al punto da concludere: “Nessuno parla della giunta o del movimento Cambiamo Messina dal Basso, la figura di Accorinti polarizza l’intero discorso politico”, fatto questo che apre la strada a diverse riflessioni.

Ma le conclusioni del report dell’Osservatorio del Dipartimento scienze umane e sociali, del quale come docente di pedagogia interculturale fa parte l’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Panarello, hanno fatto balzare sulla sedia la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile nella parte relativa ai lavori dell’Aula. Secondo lo studio mentre la giunta avrebbe esitato in 21 sedute 210 delibere (delle quali 122 relative ai contenziosi), il Consiglio si sarebbe riunito solo 6 volte per 12 delibere.

“E’ una falsità- commenta la Barrile- Il Consiglio comunale si è riunito 11 volte e non 6. Quanto poi alle delibere di giunta, vorrei ricordare all’Osservatorio che non è compito del Consiglio comunale, ma della giunta, avviare la macchina amministrativa. E questa giunta, in Aula, ha portato al massimo 5 delibere. Non è colpa nostra se portano in Consiglio una delibera e il giorno dopo la ritirano. Peraltro portano delibere incomplete e si limitano a farne la semplice esposizione, salvo poi sospendere i lavori, ritirare il provvedimento o non sapere fornire i chiarimenti richiesti. Sarebbe bene che l’Osservatorio valutasse i fatti per come sono”.

Un’analisi generale e lucida del report la fa il parlamentare del Pdl Enzo Garofalo, che è stato tra i candidati a sindaco alle amministrative, distinguendo il giudizio tra la figura di Accorinti e l’operato dell’amministrazione: “E’ giusto che il giudizio dei messinesi su Accorinti sia positivo. Io stesso posso solo parlarne bene, così come ho fatto sin dall’inizio. E’ una persona che non si discute, quanto ad onestà, valori, statura morale. L’Osservatorio si è soffermato sulla persona, ma nel tempo dovrebbe essere chiesto un giudizio sull’operato dell’amministrazione. Io penso che l’analisi su un politico debba essere fatta su quel che ha fatto o meno. Se è stato eletto sindaco in base alla sua storia, nelle fasi successive si deve chiedere se ha fatto bene il sindaco o meno”.

Anche l’altro candidato a sindaco, nonché contendente al ballottaggio, Felice Calabrò non discute la figura di Accorinti, e preferisce soffermarsi sull’operato di una giunta: “Premetto che ritengo prematuro cimentarsi in studi su quanto ha fatto l’amministrazione. Cento giorni sono pochi per emettere un giudizio. In ogni caso ritengo che quest’amministrazione finora non ha affrontato adeguatamente le problematiche più gravi di questa città, Atm, bilancio, rifiuti, ed è su questi temi che la gente è rimasta delusa, non sulla figura di Accorinti. Se continua così da qui ad un anno non ci sarà più Palazzo Zanca. Non ho competenze scientifiche ma l’Ateneo potrebbe anche occuparsi di problematiche più gravi”.

Chi invece usa l’ironia è Gianfranco Scoglio, anche lui candidato alla poltrona di sindaco, e che si sofferma su Fb sulla metodologia utilizzata per la ricerca: “Ma guarda un po' su un campione di 100 persone Accorinti rivincerebbe le elezioni. Ora capisco perché la nostra Università e' all'ultimo posto nelle graduatorie nazionali….”.

Rosaria Brancato