Il Gran Maestro ad Accorinti: “Scelga lei il giorno, l’ora e il modo per un confronto”

Il botta e risposta tra il sindaco Accorinti e il Grande Oriente d’Italia continua, con il Gran Maestro della loggia, Gustavo Raffi, che rilancia la richiesta d’incontro dopo le dichiarazioni del primo cittadino in merito all’affidamento di incarichi o ruoli a massoni nelle partecipate o a Palazzo Zanca. Una nuova lettera quindi è stata inviata al sindaco, tenendo quindi aperto il dibattito sulla massoneria a Messina e sul ruolo nelle Istituzioni.

“Con riferimento alle Sue dichiarazioni in merito alla “logica di parte” che connoterebbe i comportamenti degli appartenenti al Grande Oriente d’Italia– si legge nella nota- impedendo loro di immedesimarsi con “l’interesse pubblico e collettivo di un’istituzione”, ci corre l’obbligo di precisare quanto segue. Noi, all’atto dell’ingresso in Massoneria, promettiamo di rispettare la Costituzione Repubblicana e le leggi che ad essa si conformino e a tale promessa improntiamo il nostro operare sui posti di lavoro, nella vita civile, nelle Istituzioni, impegnandoci al contempo perché il legame di umana solidarietà che ci affratella possa incessantemente allargarsi sino ad abbracciare tutti”.

Nella nota Raffi replica ad alcune ichiarazioni di Accorinti, come quella di essere di parte e pertanto di non poter avere un atteggiamento neutrale nei ruoli eventualmente affidati e ricoperti all’interno della Pubblica amministrazione.

“Non siamo di parte, siamo schierati sempre per le battaglie di libertà, laicità, progresso. Le ragioni della difesa delle libertà civili e della lotta contro ogni discriminazione non ci vedranno mai spettatori neutrali, ma sempre impegnati per la difesa delle vittime del pregiudizio e dell’intolleranza. Contro il pensiero unico e i luoghi comuni. Non comprendiamo cosa voglia Lei dire quando afferma: "si promettono fedeltà" ed ancor meno quanto poi continua: "Quindi hanno una logica…". Se ciò vuol dire che privilegiamo gli interessi personali di questo o quel Fratello, Lei si sbaglia di grosso. Ciò è lontano dall'essere Massoni, anzi ne è esattamente l'opposto. Non ci interessano risultati personali: vogliamo solo "servire" al progresso dell'Umanità. Ci prepariamo per farlo individualmente, ognuno secondo le proprie idee, nei propri ruoli. Siamo parte della società, e ne siamo orgogliosi. Ci batteremo con tutte le nostre forze perché la logica del pregiudizio e della discriminazione venga sconfitta, anche nella Città di Messina. Difendiamo la bellezza della pluralità e della differenza contro la gabbia del pregiudizio. Le rinnoviamo perciò, con forza, la richiesta di un pubblico confronto. Scelga il giorno, l’ora e il modo a Lei più graditi. Chi non ha paura della verità si guarda negli occhi. Noi non abbiamo paura”.

La palla passa quindi nuovamente al sindaco che dovrà decidere se o meno e quando e dove incontrare i massoni del Grande Oriente d’Italia che per la seconda volta ribadiscono la stessa richiesta.

Nei giorni scorsi, sul tema, era intervenuto anche l’ex city manager Emilio Fragale, invitando il primo cittadino ad accogliere la richiesta della loggia, sostenendo come la lettera sia stata firmata da professionisti, accademici e dirigenti “diffusamente reputate come serie, oneste, profonde, competenti, generose che manifestano fieramente "un credo" che impegna la loro ricerca storica, sociale e culturale”.
Secondo Fragale sarebbe bene un confronto franco anche per non alimentare pregiudizi e fraintendimenti legati più alla mancata conoscenza che ad altro, “coloro che paventano il rischio di cappe o si appellano a censure, paletti, maglie strette o muri di gomma per giustificare mancanza nel raggiungimento di obiettivi o risultati si autoassolvono da insufficienze. Pertanto, l'idea della cappa se artatamente fraintesa funziona da alibi o esimente. Non sono massone, cerco solo di non essere ipocrita. E a proposito di ipocrisie ritengo di dover sottolineare che il modo di concepire i bandi per selezionare apicali e componenti dei sottogoverni a me non piace. Piaccia o non piaccia prevarrà la "fiducia". Così come deve essere, come sempre e' stato, come sempre sarà. Il tempo ci dirà se ci si circonda di servi fedeli, utili idioti, leali collaboratori, bravi e onesti amministratori”.

Insomma il dibattito continua.

Rosaria Brancato