Edicole in crisi, Zuccarello: «Abbassare la tassa sul suolo pubblico»

«Il settore imprenditoriale della vendita dei giornali sta vivendo un grande momento di crisi, e l’attuale rete di vendita è praticamente al collasso. 68 imprenditori titolari di edicole a Messina rischiano di perdere il loro posto di lavoro e oggi non possiamo permetterci che nessun imprenditore chiuda la saracinesca, a causa di regolamenti obsoleti e una pressione fiscale iniqua per una città in crisi economica come Messina. La tassa di occupazione di suolo pubblico nella nostra città è la più alta d’Italia, ma ormai ci siamo anche stancati di ripeterlo». E’ il consigliere comunale Daniele Zuccarello che da tre settimane porta la questione in X commissione per mettere in luce le problematiche degli edicolanti della nostra città, insieme a Giovanni Caruso della Uiltucs, Giuseppe Catalano della Sinaggi e Antonino Vazzana per la Cisl, senza però aver avuto fino ad oggi la possibilità di un confronto con l’amministrazione comunale.

Ieri erano presenti oltre alle sigle sindacali, i rappresentanti provenienti da tutta la Sicilia, e l’unica assente è stata l’amministrazione. «A questo punto ho deciso di farmi portavoce delle istanze di questi imprenditori, chiedendo all’amministrazione di attivarsi immediatamente per la riduzione anche se temporanea della tassa di occupazione di suolo pubblico per gli edicolanti così come è stato fatto per i pubblici esercizi. L’edicolante non può variare il prezzo dei prodotti editoriali messi in vendita, in quanto tale prezzo è stabilito dall’editore e non può subire variazioni, pertanto da anni stanno subendo una vessazione continua con una riduzione notevole dei propri redditi personali. È necessario anche un censimento serio delle edicole presenti nel nostro territorio, trovando anche le soluzioni alternative per le edicole site sui marciapiedi con uno spazio ridotto, permettendo il passaggio pedonale eventualmente e disabili, negli stalli blu fronte l’edicola stessa.

Inoltre, il settore in esame è stato colpito duramente dalla recessione e dalla crisi della “carta stampata” e della informazione tradizionale che ha prodotto un vorticoso calo delle vendite oltre il 50 % negli ultimi 8 anni».

Per Zuccarello è necessaria anche una programmazione futura per un mutamento di questa attività, le varie edicole possono diventare strumento anche delle amministrazioni comunali, punti di servizio e di informazione, cambiando così il loro format tradizionale, per il mantenimento di queste attività imprenditoriali e posti di lavoro: «Non possiamo permetterci di far abbassare nessuna saracinesca».