La Cisl propone l’immediata riorganizzazione del servizio riabilitazione in provincia di Messina

La Cisl Funzione Pubblica di Messina, con una nota inviata al Direttore Generale dell’ASP di Messina, al presidente della S. S. R. e al presidente della Cooperativa Teseos, ha chiesto la convocazione urgente di un incontro per affrontare e chiarire aspetti fondamentali relativi all’attività del Servizio Riabilitativo svolto dalla Cooperativa “TESEOS”. “In particolare – ha sottolineato il segretario provinciale della Cisl Fp Calogero Emanuele – occorre trovare delle soluzioni idonee a incrementare le prestazioni e quindi adeguare il budget evitando di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per il personale della Cooperativa TESEOS e scongiurare il riemergere dei problemi registrati negli anni scorsi con ricadute negative per il personale e, soprattutto, per l’utenza”.

La Cisl Fp di Messina ha evidenziato come non sia proponibile una eventuale richiesta di proroga della Cassa Integrazione e che la delicatezza dei problemi necessariamente impone soluzioni idonee e risolutive chiamando al senso di responsabilità tutte le parti in causa. “L’approvazione della legge regionale che salva Dismed e SSR – spiega Calogero Emanuele – ci consente di ragionare meglio sulla riorganizzazione dei servizi di riabilitazione della provincia di Messina per dare agli assistiti e alle rispettive famiglie maggiori garanzie e serenità oltre che certezze ai lavoratori che percepiscono gli stipendi con notevoli ritardi e sono costretti a subire la cassa integrazione. Siamo convinti che un riordino del sistema metterebbe nelle condizioni di dare servizi efficienti su tutto il territorio in termini qualitativi e quantitativi”.

La Cisl ritiene che l’incontro possa aiutare a trovare soluzioni chiare e definitive per un servizio in favore di fasce deboli che hanno necessità di cure e assistenza continua. “E’ necessario – conclude Emanuele – guardare alla qualità del servizio razionalizzando la spesa ma anche evitando spese ingiustificate, sperperi e incarichi inappropriati”.