L’amministrazione chiuderà Casa Serena, ma non subito. Protestano i consiglieri, l’Orsa e la Cisl

Casa Serena chiuderà battenti, ma non subito. Sono queste le intenzioni dell’amministrazione comunale sul futuro della casa per anziani, già da anni sempre sul punto di essere smantellata, sin dall’era Croce. Al momento però, soprattutto a causa della mancanza del previsionale 2015 dal quale dipendono gli altri documenti contabili, l’ipotesi è stata rinviata. E’ quanto emerso dalla seduta odierna della Commissione consiliare servizi sociali, presieduta (per l’ultima volta dal momento che a fine riunione si è dimessa) da Donatella Sindoni. Nel corso della seduta l’assessore ai servizi sociali Nina Santisi non lo ha detto chiaro e tondo, nonostante le domande dei consiglieri, ma sia nell’atto d’indirizzo predisposto dall’esponente della giunta a fine 2015, che nelle riflessioni fatte in Aula oggi, è emerso chiaramente che il destino di Casa Serena è quello di chiudere battenti.

“Da amministratori non dobbiamo soffermarci sulla struttura ma sulla persona- ha detto l’assessore Santisi- In questo caso gli anziani, puntando ad una logica che guarda alla de- istituzionalizzazione ed alla riorganizzazione e riconversione dei servizi in un’ottica diversa, attraverso comunità famiglie, il reinserimento degli anziani nelle loro famiglie. E’ un ragionamento serio che nasce dalla mappatura dei bisogni”. In poche parole a storica struttura sempre al centro di polemiche e problematiche è destinata, nei piani dell’amministrazione a chiudere battenti probabilmente entro il 2016. L’atto d’indirizzo della Santisi va in questa direzione e, come dall’assessore stesso sottolineato nel corso della seduta, non si sta procedendo soltanto perché il provvedimento non è né attuale né attuabile per l’ormai nota mancata predisposizione dei bilanci. L’indirizzo politico, volto ad un diverso approccio nei confronti degli anziani, è quello.

Non sono mancate ovviamente le reazioni dei consiglieri che da Franco Mondello a Giuseppe Santalco, passando per Daniele Zuccarello, Daniela Faranda e Antonella Russo hanno sottolineato una serie di aspetti che dovranno essere approfonditi nelle prossime settimane per scongiurare il de profundis di una struttura che per tanti anziani è molto più di una casa, ma è famiglia, l’ultimo nido accogliente, nonostante tutto, dove trascorrere l’ultimo tratto di vita.

“Mi batterò fino all’ultimo per evitare questo- ha detto la capogruppo Ncd Daniela Faranda- Negli anni scorsi, quando per motivi di manutenzione molti anziani sono stati trasferiti in altre sedi, sono morti in pochi mesi, lontani da quella che consideravano la loro casa. Ci sono anche delle attività e dei servizi che il Comune non fornisce più ma che sono indispensabili e dobbiamo fare in modo che vengano riattivati. Casa Serena non può chiudere”.

Lo stesso Busacca, vicepresidente della cooperativa Genesi, che gestisce la struttura, nell’elencare le attività ha spiegato come sono stati innumerevoli i tentativi di riavvicinamento degli anziani ospiti alle famiglie ma non sempre è oggettivamente possibile né può essere considerata una soluzione definitiva. Gran parte degli ospiti, val la pena ricordarlo, non hanno alternative perché le uniche radici solide che hanno attualmente sono lì, in via Sciva. Il discorso su Casa Serena poi riguarda anche i dipendenti, compresi quegli 11 lavoratori che purtroppo sono rimasti fuori e per i quali anche gli ammortizzatori sociali sono cessati.

“Assessore Santisi noi oggi qui dopo averla ascoltata vorremmo sapere in modo chiaro e netto- ha dichiarato Daniele Zuccarello- Se l’amministrazione vuole chiudere Casa Serena, ci basta un sì o un no, purchè sia un’espressione chiara anche per capire a cosa andiamo incontro e quali sono le vostre intenzioni”.

Domanda rimasta senza risposta perché la stessa Santisi ha ripetuto che l’obiettivo è a de-istituzionalizzazione (in altre parole la chiusura): “non son abituata alla esemplificazione, non posso dire né sì né no, è un servizio importante che adesso non interrompiamo ma si va verso la de-istituzionalizzazione e riconversione”.

Per “semplificare” è chiaro che la risposta finale è “sì ma non adesso”. Con ogni probabilità l’obiettivo sarà portato avanti dopo l’approvazione degli strumenti contabili, anche perché l’atto d’indirizzo che sancisce la fine di Casa Serena è del dicembre 2015, ed è soltanto rimasto “congelato” in attesa di diventare operativo. Al consigliere Santalco che aveva suggerito all’amministrazione eventualmente l’inserimento di un altro esperto da aggiungere al dirigente Domenico Zaccone assunto a dicembre attraverso quei bandi finiti nella bufera (Zaccone è cognato dell’ex esperto ai servizi sociali Ceraolo ed è vicino all’ex assessore ai servizi sociali Mantineo, a riprova di una continuità nella politica del settore), l’assessore ha replicato che “le competenze ci sono” e pertanto ha rispedito al mittente ogni osservazione.

“La vicenda Casa Serena rappresenta la storia infinita- tuona Francesca Fusco, Orsa- Da una parte s’investono soldi pubblici per soddisfare le prescrizioni fatte dai vigili del fuoco, dall’altra si sceglie il modo per chiuderla! L’Or.Sa non permetterà la chiusura della struttura di via Sciva comunità accogliente per tutti quegli anziani che hanno scelto di trascorrere gli ultimi anni della loro esistenza lì”.

Lentamente la Casa per anziani negli ultimi anni è stata via via depotenziata tra proteste dei lavoratori e incapacità dell’amministrazione di dare risposte adeguate. Sulla vicenda intervengono anche Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto, segretari generali della Cisl Funzione Pubblica e della Fnp Cisl «Vorremmo sapere cosa si nasconde dietro. Stesso copione di chi l’ha preceduta dimenticando quanto costruito nel tempo, dal 2013 ad oggi, per evitare proprio la chiusura di un simbolo per la città». Ma la preoccupazione della Cisl Funzione Pubblica e della Fnp Cisl non si ferma solo a Casa Serena, Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto infatti sottolineano come «le condizioni di Cag, asili nido, trasporto disabili e servizi di assistenza domiciliare anziani e disabili obbligano ad aprire quel famoso tavolo di confronto annunciato e mai istituito. L’assessore Santisi – attaccano Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto – si ostina a tenere in piedi un sistema di gestione che procura solo disservizi, precarietà e sperpero di risorse che, programmate in maniera oculata, potrebbero consentire una copertura migliore a livello quantitativo e qualitativo».

Per gli ospiti quella è diventata una famiglia, una CASA, nonostante tutto, nonostante il gelo del Natale 2014, nonostante tutto. Perché quando un anziano trascorre il Natale a Casa Serena vuol dire che un luogo dove essere “riconvertito” non ce l’ha è quello è l’unico calore che ha. Anche quest’anno ci sono state piccole feste a Casa Serena, anche quest’anno, come dal 2013 hanno atteso il sindaco Accorinti (e per 2 anni hanno atteso l’assessore Mantineo), ma anche stavolta non ha raggiunto gli anziani. Peccato, perché anche loro sono “gli ultimi”.

A fine seduta il vicepresidente vicario della Commissione Santi Sorrenti si è dimesso, così come la presidente Donatella Sindoni. L’ufficio di presidenza, che comprende anche Ivana Risitano, dovrà quindi essere rinnovato integralmente alla prossima seduta, con l’elezione del nuovo presidente e dei due vicepresidenti.

Rosaria Brancato