Inceneritori, le associazioni ambientaliste incontrano la Regione

“Da parte della Regione non ci sarebbe una vera e propria volontà politica in favore degli inceneritori, ma potrebbero essere una strada obbligata se non si riuscisse ad ottenere risultati nella differenziata”. Questo è quanto emerso da un incontro tra il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e l’associazione Rifiuti Zero Sicilia, che sono stati ricevuti lunedì a Palermo da Giuseppe Caudo, componente dell’ufficio di gabinetto della Presidenza della Regione, e Salvo Cocina, responsabile dell’ufficio speciale della Regione per la differenziata.

Le ragioni delle associazioni ambientaliste sono ormai note: le direttive europee considerano l’incenerimento come ultima risorsa, privilegiando la raccolta differenziata; la corsa agli inceneritori in Sicilia deriva da un calcolo del fabbisogno, contenuto nello Sblocca Italia, fissato arbitrariamente in 700 mila tonnellate, senza che questo dato sia stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica; infine, manca ancora parecchio tempo prima che il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti venga avviato, e probabilmente subirà ulteriori correttivi per essere “allineato” alle richieste del governo centrale.

“Il quadro che ci è stato dipinto è quello di una lotta titanica dell’attuale governo regionale contro questa coalizione fatta di incompetenza e di poteri forti, che infiltra gli enti locali e non” – spiegano le associazioni – “ci hanno parlato del caos organizzato che non permette neanche un monitoraggio in tempo reale dell’avanzamento della differenziata e della scarsa collaborazione di gran parte dei comuni. Si è parlato anche della grave carenza di impianti per la differenziata e soprattutto il compostaggio, e della volontà del governo nazionale di commissariare la Sicilia proprio per fare gli inceneritori, che potrebbero diventare una strada obbligata se non si riuscisse ad ottenere risultati nella differenziata”.

Ci vorrà ancora del tempo prima di capire l’esito della vicenda. “Per realizzare i famigerati bandi per gli inceneritori bisognerà prima rifare il PRGR, come ha ammesso recentemente l’assessore ai rifiuti Contraffatto” – chiosano gli ambientalisti – “poi lo stesso dovrà essere nuovamente essere sottoposto a VAS, che durerà almeno un anno e potrebbe non avere esito positivo. Ci vorranno ancora anni per espletare le gare d’appalto e realizzare gli inceneritori. Una telenovela infinita. Speriamo che nel frattempo qualcuno operi davvero per risolvere i problemi. Vedremo se sarà il caso dell’Ufficio Speciale per la differenziata, o se invece anch’esso si rivelerà una buona intenzione caduta nel nulla”.