Al Cenobio del Gran Camposanto una biblioteca, una mediateca e una mostra permanente

Continuando di questo passo, salvo battute d’arresto, incidenti di percorso o inutili perdite di tempo, in occasione della prossima giornata di commemorazione dei defunti (nel mese di novembre) il Cimitero Monumentale potrebbe finalmente avere un aspetto dignitoso, non solo nel rispetto di chi lì vi riposa ma anche dei cittadini che ci si recano per dare un saluto ai propri cari. Procedono, infatti, gli interventi di scerbatura al Gran Camposanto da parte degli operai della ditta Intercontinentale, cui è stato affidato un appalto triennale per gli interventi di pulizia degli spazi verdi sia nella struttura di via Catania che in altri cinque cimiteri suburbani. Una programmazione a lunga durata che, come spiegato in più occasioni dall’assessore Amata, anche durante il sopralluogo dello scorso 1 agosto, permetterà, con i dovuti tempi, di ridare dignità all’intera struttura cimiteriale, terza in Italia per patrimonio artistico e architettonico.
Fiore all’occhiello del Monumentale, inaugurato nel 1872, anno in cui furono terminati i lavori progettati dall’architetto Leone Savoja, il Famedio, ovvero la struttura che ospita i defunti illustri e l’adiacente Cenobio, anche detto Conventino. Proprio quest’ultimo rappresenta uno degli spazi su cui l’amministrazione comunale sta maggiormente puntando con l’obiettivo di renderlo nuovamente fruibile al pubblico, sia nella parte esterna che interna. Sotto il primo aspetto, gli interventi di pulizia da erbacce e rovi hanno già permesso di dare un aspetto decisamente più dignitoso all’area circostante. Spazio che l’assessore all’arredo urbano Elvira Amata spera di poter sfruttare già utilizzare per la prossima edizione, la terza, della “Notte della Cultura”, come tappa da inserire nelle visite guidate effettuate lo scorso inverno con notevole successo.
Come detto, però, i problemi riguardando anche i locali interni del secolare edificio, per i quali è stato previsto un progetto di ristrutturazione. La richiesta di finanziamento (2 milioni 800 mila euro) è già stata inoltrata al Cipe e l’obiettivo, come spiegato nella scheda di presentazione “è quello di proporre un intervento consapevole, specifico, storicizzato, nel tentativo di saldare, attraverso la proposta progettuale, il rapporto tra passato e futuro”.
Tradotta in termini pratici, l’idea, una volta terminati gli interventi di recupero strutturale, è quella di ospitare una biblioteca tematica, una mediateca e una mostra permanente di materiali (foto, dipinti, sculture) riguardanti la città di Messina. Lo spazio, inoltre, potrebbe anche essere utilizzato per organizzare dibattiti, eventi e conferenze su eventi passati e presenti riguardanti le varie problematiche cittadine.
Iniziative di commemorazione nel luogo in cui della commemorazione per eccellenza. (ELENA DE PASQUALE)