Messina si stringe attorno al ricordo di Pippo Mafali. Le testimonianze di Moschella e Scuderi.

Messina piange e ricorda il talentuoso musicista Pippo Mafali, stroncato da un male incurabile a soli 50 anni. Pippo Mafali lascia la moglie, la cantante jazz Eliana Risicato e due bimbi in tenera età. Primo contrabasso dell’Orchestra del Vittorio Emanuele, Mafali aveva suonato nell’Orchestra Filarmonica di Macerata, l’Orchestra Filarmonica Italiana, la Serajevo Philarmonic Orchestra, l’Orchestra Giovanile Siciliana. Aveva suonato con Chet Baker, Dave Holland, John Ambercrombie, Jack De Johnette, Roberto Gatto, Bruno Tommaso, Tony Esposito, Noa, Lucio Dalla, Carmen Consoli contraddistinguendosi sempre per il suo estro e la sua grande versatilità artistica.

Il mondo del web e dei social network si è subito riempito di ricordi e celebrazioni e Tempostretto.it ha voluto ricordarlo affidandosi al pensiero di due amici affranti, il noto attore teatrale e televisivo Giovanni Moschella e il musicista e compositore Dino Scuderi, suo stretto collaboratore.

«Pippo – afferma Giovanni Moschella – faceva parte di un gruppo di persone che vivevano la passione artistica e musicale in modo pieno, viscerale, donando ossigeno alla propria città. Pippo aveva partecipato attivamente a creare un linguaggio, una forma d’arte per conquistare la libertà, l’indipendenza, in modo diverso dai classici canoni della Messina bene, rifuggendo le sue brutture e i suoi cliché. La morte di Pippo – prosegue Giovanni Moschella – è un momento di riflessione su un tempo passato, su una generazione di artisti che aveva grandi capacità, talento, amore e un pizzico di pura anarchia che non cedette mai alla tentazione di “fare cordata”. Il dolore è molto forte».

«Era un musicista di puro talento che non doveva invidiare nulla ai grandi nomi celebri internazionali e non lo dico in modo retorico» esordisce Dino Scuderi, compositore e regista di musical come “Jesus Christ Superstar” e il più recente “Salvatore Giuliano”. «Lo conoscevo da quando avevamo 15 anni e negli ultimi 30, Pippo era presente in modo attivo in qualsiasi operazione musicale messinese degna di nota. Non si è mai risparmiato e il suo amore per la città era forte, al punto tale che non si risparmiava anche delle critiche, dettate dal troppo amore, trovando intollerabile il “dilettantismo musicale”. Questo suo schierarsi in modo aperto, netto, dimostrava la forza delle sue convinzioni, il suo enorme amore per la musica, sorretto da convinzioni etiche e morali. Ci mancherà davvero tanto – continua Dino Scuderi – e io personalmente sento già un profondo vuoto. Era il mio più stretto collaboratore e per quanto io fossi pignolo, sapevo che potevo affidarmi ciecamente a lui. E’ stato un colpo durissimo, prematuro, senza senso. Aveva tanti progetti…».