Rometta, iniziata la rimozione della Freccia della Laguna

Rometta, iniziata la rimozione della Freccia della Laguna

Giovanni Passalacqua

Rometta, iniziata la rimozione della Freccia della Laguna

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martedì 21 Giugno 2016 - 09:17

A 14 anni dal deragliamento in cui morirono 8 persone, Trenitalia ha avviato la bonifica del locomotore e delle carrozze distrutte. Per l'incidente sono state emesse due condanne in secondo grado

È in corso la rimozione del locomotore e delle carrozze del treno deragliato a Rometta Marea il 20 luglio 2002. Il treno stava percorrendo la tratta da Palermo a Venezia quando, probabilmente a causa di una irregolarità sulle rotaie, deragliò andando a finire contro un casello, abitato da due famiglie che fortunatamente non erano in casa; otto persone persero la vita nell’incidente. Oggi, a distanza di 14 anni, è stata finalmente avviata la bonifica dei luoghi in cui sono stati depositati i resti del treno, così come comunicato dal vicesindaco Giuseppe Laface. I lavori, che costeranno a Trenitalia circa 140.000 euro, dovrebbero concludersi entro 15 giorni.

L’incidente è stato al centro di un processo, di cui si è già celebrato il secondo grado. La Corte d’appello di Messina ha confermato le due condanne e le due assoluzioni emesse in primo grado, riformando parzialmente in verdetto. I giudici hanno confermato le condanne a tre anni di reclusione, pena condonata, per Salvatore Scaffidi, capo tronco dei lavori sulla linea ferroviaria tra Venetico e Milazzo, e per Carmelo D’Arrigo, tecnico operante sulla stessa tratta. Il reato ascritto a loro carico è quello di disastro colposo.

Assolti invece in appello l’imprenditore Oscar Esposito, titolare dell’impresa di Caserta che effettuò i lavori in quel tratto di linea pochi mesi prima del disastro, e Roberto Giannetto, ispettore capo delle ferrovie dello Stato dell’ufficio di Catania. La sentenza d’appello ha dunque escluso le responsabilità dei due imputati, in quanto meri esecutori di lavori.

Torna invece sotto la lente il ruolo di uno degli operai addetto alla tratta ferroviaria in questione, Francesco Piccolo. Inizialmente indagato poi archiviato, i giudici hanno ora disposto il rinvio degli atti a suo carico alla procura per una nuova valutazine. I giudici messinesi hanno infine escluso l’appello delle 37 parti civili per la liquidazione dei danni delle lesioni provocate in seguito al disastro.

Giovanni Passalacqua

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