La Cgil presenta un piano lavoro: “E’ l’unica fonte di ricchezza per le famiglie”

“Negli anni ’50 c’era da ricostruire un’Italia dopo la guerra, oggi dobbiamo ricostruire dopo la crisi e il disastro. Le parole chiave, oggi come allora, sono simili. Allora si puntava a creare lavoro ma il Paese era in crescita, oggi chiediamo lavoro ma è importante puntare sulla prospettiva, sulla necessità di attrarre investimenti”, è il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso a spiegare perché il sindacato ha deciso di presentare un Piano lavoro ispirato a quello di Giuseppe Di Vittorio alle soglie degli anni ’50 nell’Italia post-bellica. Paradossalmente, a distanza di 60 anni le macerie sono le stesse anche se diverse sono le cause. Del resto il tema scelto per il convegno della Cgil è proprio questo: “Riparare il presente per ricostruire il futuro”. Quale sia la drammatica situazione messinese lo ha spiegato chiaramente il commissario Croce intervenuto ai lavori: “Sono tornato pessimista da Palermo, il dissesto è ancora dietro l’angolo, non riusciamo a pagare gli stipendi e ad assicurare i servizi essenziali. Ma adesso dobbiamo passare ad interventi concreti, tagliare gli sprechi, modificare comportamenti che si sono rivelati perdenti. Tutti devono rimboccarsi le maniche, accantonando diversità di opinioni e appartenenze”. Parole come pietre nel Salone delle Bandiere dove già le cifre ricordate dal segretario generale della Cgil Messina Lillo Oceano avevano dipinto una realtà drammatica. Una relazione, quella di Oceano, che partendo dalla situazione Europea è arrivata ai dati siciliani e messinesi evidenziando come il rigore imposto ad alcuni Paesi abbia innescato, senza una politica di crescita, fenomeni di recessione senza uscita.

In Italia sono 2 milioni i giovani che non lavorano e non studiano, 3 milioni i lavoratori del settore in nero, 15 milioni gli inattivi (tra questi il 48,7% sono le donne). A Messina la situazione la conosciamo bene, basti pensare che secondo di dati dell’Ance (associazione costruttori edili) il ricorso alla cassa integrazione nel settore è aumentato del 400%, cifra che ci pone in Sicilia appena dopo Siracusa. Da gennaio 2012 a settembre, in soli nove mesi il ricorso agli ammortizzatori sociali è aumentato del 47%. Lillo Oceano si è soffermato sulle vertenze che mettono in ginocchio Messina, ricordando come, da gennaio 2013 si aggiungerà una nuova emergenza: la sospensione delle mense scolastiche per mancanza di risorse. In molte zone a rischio la mensa scolastica, purtroppo, è l’unico vero pasto per molti bambini, un dramma nel dramma. Nel 2011 il tasso di occupazione totale si è attestato sul 34,6%: quasi 10 punti sotto la media nazionale, che è del 44,35% .

Lunghissimo l’elenco delle aziende in crisi, dalla nautica, all’edilizia, alla meccanica, fino ai servizi e al turismo. Dal 2008 ad oggi, per restare nel settore edile, si sono persi 4.500 posti di lavoro. Quanto al resto, dall’Atm a Messinambiente, ai servizi sociali, ai dipendenti del Comune sono tutte cifre e realtà, ha sottolineato Oceano, che, esattamente come quelle sul dissesto la Cgil ha detto da tempo passando per “Cassandre e disfattisti”.

Il Piano del lavoro presentato dal sindacato di fatto scommette sulla ripresa degli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture per rilanciare il sud e soprattutto ammodernarlo.

“Bisogna cambiare le modalità con cui il governo taglia le risorse agli Enti locali- ha chiarito Susanna Camusso– perché questi tagli non corrispondono ad un risparmio ma diventano fonte di futuri problemi e meccanismi di recessione. Dobbiamo chiudere questa stagione e creare nuovo lavoro anche riorganizzando i servizi”.

La Camusso non risparmia critiche a quelle amministrazioni, anche in Sicilia ed a Messina che con sperperi e scelte poco felici hanno causato il disastro attuale, non usando i fondi Europei e usando male le poche risorse disponibili.

“La soluzione non è centralizzare l’uso delle risorse- ha continuato-ma cambiare le modalità di utilizzo. Sono certa che Crocetta, in Sicilia, rappresenta una diversità rispetto alle passate gestioni, ma ha un compito difficile, con una Regione con problemi di dissesto e strutturali. Può farlo tagliando gli sprechi e guardando al futuro, mettendo il lavoro al primo punto”.

Susanna Camusso giudica positivamente la compattezza e l’unità sindacale che a Messina ha portato alla mobilitazione di sabato scorso ed alla prossima manifestazione, quella europea del 14 novembre.

“I sindacati hanno iniziato a denunciare la crisi da tempo. La Cgil sin dal 2004 ha lanciato l’allarme. Nel 2009 e negli anni a seguire, quando Berlusconi diceva che andava tutto bene noi denunciavamo la situazione reale. Oggi diciamo, stiamo attenti perché non c’è NIENTE che possa sostituire il lavoro come unica fonte di ricchezza per le famiglie e per il Paese”.

Rosaria Brancato