Discarica chiusa e raccolta ferma, si rischia l’emergenza. Entro oggi dovrà arrivare la soluzione

Tutto da decidere. La giornata a Palazzo Zanca inizierà presto e nello stesso modo in cui si è chiusa ieri sera: cercando la soluzione per non precipitare nell’emergenza rifiuti. Questo primo giorno dell’era post Ato sarà all’insegna del super lavoro dopo le lunghe ore di confronti serrati di ieri fino a tarda sera tra il Sindaco Renato Accorinti, l’assessore Daniele Ialacqua, il Prefetto Stefano Trotta, i commissari di Ato3 e Messinambiente, Michele Trimboli e Armando Di Maria. Alla fine nessuna soluzione è stata individuata e tutto è stato rinviato ad oggi, il Comune non ha scelto quale strada seguire per superare la gestione Ato e questa notte la raccolta si è fermata perché nessuno più era autorizzato a espletarla. Serviva un’ordinanza del Sindaco in procedura di emergenza, la firma al provvedimento però non è arrivata e i mezzi di Messinambiente hanno ripulito alcuni cassonetti solo durante il turno delle 21, dopo è scattato lo stop. Quindi oggi si ricomincia cercando la soluzione.

Questo però non è l’unico problema da risolvere visto che comunque i pochi mezzi che hanno raccolto sono rimasti pieni di rifiuti. La discarica di Mazzarrà ha chiuso i battenti, Tirrenoambiente, società che la gestisce, non vuole più sentire ragione e ieri nel tardo pomeriggio ha annunciato la chiusura totale per Messina.

Quattro note datate 5, 9 e 23 agosto, una serie di incontri in Prefettura, rassicurazioni, impegni, una seduta di Consiglio Comunale convocata in fretta e furia alla vigilia di ferragosto, una delibera che è stato il primo banco di prova dell’amministrazione Accorinti e che è diventata motivo di scontri sia dentro Palazzo Zanca che fuori. In sintesi è questo l’excursus che ha portato alla comunicazione che il presidente di Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, ha inviato al Sindaco Renato Accorinti, all’Ato3 che da oggi cessa ogni sua funzione operativa, agli Assessori regionali Nicolò Marino e Marco Lupo, al Prefetto Stefano Trotta, alla Procura di Messina. Tirrenoambiente ha messo nero su bianco che “a far data dal 1 ottobre 2013 non potremo più accettare i conferimenti dei rifiuti di provenienza dal Comune di Messina”.

Da oggi dunque Messina troverà i cancelli della discarica chiusi, nella nota il Presidente Antonello Crisafulli fornisce anche tutte le motivazioni. Il primo punto è naturalmente la mancata presentazione della delibera sui debiti fuori bilancio con l’Ato3 attraverso la quale il Comune chiede l’accesso al Fondo di rotazione della Regione per l’estinzione dei debiti. Fondo da cui arriverebbero le risorse per colmare il monte debitorio che è stato nel tempo accumulato con Tirrenoambiente. Ma questo non è l’unico punto. Crisafulli scrive che “il Comune di Messina è ad oggi inadempiente al pagamento del residuo importo di € 3.518.832,48 sulla Transazione sottoscritta il 28/0212007”, ricorda che “ad oggi il debito di ATOME3 S.p.a. in liquidazione nei confronti di Tirrenoambiente S.p.a., per il solo anno 2013, ammonta a € 4.042.229,87, relativo alle fatture già scadute, per i conferimenti eseguiti presso la discarica nel periodo aprile-agosto 2013”.

Crisafulli spiega dunque che il pagamento mai effettuato della Transazione e la mancata attivazione della procedura per l'ottenimento delle risorse provenienti dal Fondo di Rotazione, nonché l'inadempimento di ATOME3 S.p.a. in Liquidazione al pagamento delle fatture scadute, non consentono di fare fronte ai costi di gestione né di completare gli investimenti avviati. Una tegola che si abbatte su Palazzo Zanca ma che si va solo ad aggiungere ad una serie di problemi che si dovranno affrontare immediatamente e senza ulteriori rinvii.

Francesca Stornante