Nessuna frode nel servizio svolto a Taormina, assolti i dirigenti di Messinambiente

Si chiude con quattro assoluzioni il processo ai dirigenti di Messinambiente accusati di frode in pubbliche forniture. Al centro del processo il contenzioso col comune di Taormina, nel decennio scorso socio pubblico, insieme al comune di Messina della compartecipata che gestisce la raccolta rifiuti. Il giudice monocratico Calabrò ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” per Antonio Dalmazio, Claudio Sindoni, Antonino Miloro e Gaetano Fornaia, commissario e dirigenti dal 2007.

In udienza preliminare nel 2010 erano già usciti con un proscioglimento totale il sindaco di Taormina e l’allora giunta, cioè Mario Bolognari, Francesco Trifiletti, Claudio Ambrogetti, Alfio Mangano, Andrea Raneri, Francesca Gullotta e Santo Sterrantino, poi i dirigenti della società Giovanni Coco e Antonio Conti.

Il processo, celebrato davanti alla sezione staccata del Tribunale di Taormina, si è chiuso oggi alla fine di un dibattimento che ha visto sfilare in aula l’allora comandande dei Vigili Urbani Agostino Pappalardo, all’epoca dirigente di settore al Comune di Taormina, che comunicò alla Procura alcune presunte irregolarità nello svolgimento del servizio da parte di Messinambiente. In particolare i quattro erano accusati di aver aggirato la convenzione-contratto del 7-4-2000 del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani e servizi connessi “omettendo di eseguire la pulizia di un tratto, lungo due chilometri, di via Luigi Pirandello, della villa comunale e svolgendo in modo incompleto la pulizia dei tombini e di via San Vincenzo, percependo la somma di 7199 euro annue per indumenti di operatori ecologici in realtà mai utilizzati. Contestata anche la corresponsione dei 158 mila euro annui a titolo di pagamento stipendi.

Il giudice monocratico ha però deciso che le accuse non ci fu alcuna frode. Hanno difeso gli avvocati Gianluca Currò, Giuseppe Forganni, Vincenzo Grosso e Salvatore La Face. Nel corso delle indagini la polizia municipale eseguì anche alcuni appostamenti e pedinamenti notturni, per verificare da un lato le effettive forze in campo di MessinAmbiente a Taormina, dall’altro le modalità dei servizi di spazzamento. Una parte dell’informativa dei vigili, depositata all’allora pm Vincenzo Cefalo, era già finita nell’inchiesta madre sulla società Messinambiente. Anche in quel caso il processo si è chiuso con l’assoluzione di tutti i dirigenti della società imputati.