E’ polemica sui costi per scaricare a Motta Sant’Anastasia, per fare i conti bisogna però attendere

Il primo viaggio verso la discarica di Motta Sant’Anastasia è stato effettuato questa mattina, il secondo poche ore fa. I mezzi di Messinambiente hanno portato i rifiuti messinesi nel sito della provincia di Catania, la firma di una convenzione con la Oikos, società che gestisce la discarica, ha consentito al Comune di Messina di avere subito la soluzione per evitare ulteriori problemi dopo la chiusura dei cancelli da parte della discarica di Mazzarrà,

Una decisione che ha inevitabilmente fatto scatenare le polemiche. In ballo ci sono i costi di questa operazione. Lo aveva spiegato già ieri sera l’Assessore Daniele Ialacqua: scaricare a Motta costa circa 20 euro in più a tonnellata, per avere i dati certi bisogna attendere il tariffario che la società invierà in queste ore. Ma siccome il sito è dotato di impianto di biostabilizzazione per il trattamento dell’umido si conta di ridurre il peso dei rifiuti e dunque di compensare in questo modo. Ogni giorno Messina porta in discarica circa 300 tonnellate di immondizia, separando l’umido si risparmierà più o meno il 30% sul prezzo a tonnellata. Per avere un quadro chiaro si dovrà attendere qualche giorno. Il commissario di Messinambiente Armando Di Maria sta già raccogliendo i dati relativi alle spese sostenute scaricando a Mazzarrà per confrontarle con quelle odierne e stabilire con certezza se è un’operazione che il Comune può sostenere oppure no. A questi conti si deve naturalmente aggiungere il costo del trasporto: la discarica di Motta dista il doppio dei Km da Messina rispetto a Mazzarrà, si tratta di 240 Km, ma essendo tutta autostrada non graverà in modo eccessivo e farà risparmiare sugli interventi di manutenzione dei mezzi, ha spiegato Di Maria.

Se dunque l’amministrazione appare fiduciosa, non la pensano allo stesso modo alcuni consiglieri comunali. Il capogruppo del Pdl Pippo Trischitta oggi ha chiesto spiegazioni all’assessore Ialacqua, ritenendo folle questa soluzione. “Facendo due calcoli il Comune spenderà 6mila euro in più al giorno, a dicembre arriveremo ad un conto di circa 400mila euro. Dove prenderanno questi soldi? Dicono che non ci sono risorse per avviare le mense scolastiche e poi accettano queste condizioni?”. Il consigliere è critico e ricorda che questa situazione è stata frutto della mancata presentazione della delibera sui debiti Ato3 e sull’accesso al fondo di rotazione che l’amministrazione annuncia da un mese e mezzo. La stessa critica arriva anche dal vicepresidente del Consiglio comunale Nino Interdonato che chiede espressamente al Sindaco di “inviare” l’assessore Signorino in Commissione a spiegare i motivi di tutto questo ritardo che ha portato alla situazione attuale.

Un plauso arriva invece dal mondo sindacale. «Siamo molto soddisfatti del risultato che l’Amministrazione è riuscita a mettere a segno. Adesso, però, è tempo di guardar al futuro». Questo il commento della segretaria generale della Fp Cgil, Clara Crocé, e del responsabile di settore, Carmelo Pino, all’indomani della firma, da pare del primo cittadino, Renato Accorinti, dell’ordinanza sindacale con cui, nell’attesa della costituzione della Srr, il Comune di Messina si è fatto carico dei servizi di igiene ambientale, affidandone la gestione operativa a Messinambiente. Società che nel febbraio del 2011 venne posta, senza se e senza ma, in liquidazione, dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca. A distanza di qualche anno, invece, proprio la partecipata del Comune ha assunto un ruolo chiave nella gestione dell’emergenza, ed è appunto sul futuro della società di via Dogali, che i rappresentanti sindacali pongono l’accento: «E’ necessario mantenere MessinAmbiente, affidandone in house la gestione di tutti i servizi. Ciò consentirebbe un notevole risparmio per le casse comunali e, soprattutto, garantirebbe il futuro occupazionale dei lavoratori, che in tante occasioni, anche nei periodi di maggior ritardo nel pagamento degli stipendi, non hanno mai fatto venir meno il loro lavoro».

La “stoccata” finale i sindacalisti la riservano alla Tirrenoambiente che per il sindacato ha rischiato di mandate in tilt l’intero sistema della raccolta dei rifiuti in città.

Ha iniziato a lavorare anche il nuovo commissario regionale che, cessata l’era Ato, accompagnerà il Comune verso la Srr. Ettore Ragusa ha rassegnato oggi le dimissioni dall'incarico di segretario particolare dell'assessore regionale alle Infrastrutture, mobilità e trasporti Nino Bartolotta. Torna così alle attività svolte per quasi tutta la carriera, essendo funzionario dell'assessorato dell'Energia, Dipartimento Acqua e Rifiuti che si occupa del settore rifiuti e di bonifica siti inquinati da oltre 20 anni. Negli ultimi tre ha ricoperto l'incarico di commissario in materia di rifiuti in oltre 30 comuni dell'isola, alcuni dei quali sciolti per infiltrazione mafiosa. A commentare la scelta di dimettersi proprio l’assessore Bartolotta: " Ragusa è un funzionario esperto, persona onesta, competente che conosce bene la realtà del settore specie nel messinese. Anche se non c'è alcuna incompatibilità tra i due incarichi, apprezzo e condivido tale scelta. segno di rispetto per le istituzioni e di assoluta garanzia e terzietà per il suo operato di commissario straordinario ATO”.

Francesca Stornante