Il VI quartiere boccia la discarica di Pace. Inchiesta sui rifiuti, Rifondazione esige chiarezza

Battuta d’arresto per il progetto del biostabilizzatore di Pace. L’installazione rivoluzionaria che avrebbe dovuto trasformare i rifiuti solidi in un “compost” attraverso un complesso processo di triturazione e aerazione, non si farà. Non quanto meno nell’area precedentemente designata.

Lo ha deciso ieri la seduta consiliare della VI Circoscrizione che ha raccolto i pareri contrari degli intervenuti. Presenti all’incontro l’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, l’ingegnere Lisi di Messinambiente, gli esponenti del comitato “no alla discarica”, tra cui il presidente dell’eco-club, Russo, e il presidente provinciale dei Verdi, Spadaro.

La riunione ha messo in luce i timori relativi allo stravolgimento di una parte del territorio provinciale che costituisce notevole attrattiva paesaggistica e balneare ma è stata anche occasione di rivangare il mai sopito malumore per le mortificazioni dell’area, tradottesi, non da ultimo, nella creazione della discarica di Portella Arena.

Nell’attesa di trovare un connubio che ottimizzi e concili gli interessi di smaltimento rifiuti con quelli di rispetto ambientale, lo schieramento di Rifondazione comunista ha chiesto maggiore chiarezza sui conti di ATO e Messinambiente, principali responsabili delle discrepanze di bilancio che hanno portato al collasso l’intera città.

Fortemente auspicato dal partito, l’intervento di una commissione d’inchiesta che faccia luce sui punti oscuri del crollo finanziario che ha coinvolto in prima linea i due enti. Non assenti, tuttavia, forti opposizioni da parte di PD, UDC e Pdl che avrebbero a che fare – secondo la denuncia del gruppo politico – con la massiccia assenza di consiglieri alla seduta programmata proprio per discutere il problema e che ha registrato una presenza di appena 11 esponenti consiliari sui 40 ordinari.

Legati alla complessa sfera della raccolta rifiuti, anche le questioni burocratiche relative alle procedure di riscossione dell’imposta Tares. L’intempestività con cui sono stati recapitati i rispettivi bollettini, unita alla prossima scadenza del 24 gennaio per il pagamento del tanto discusso tributo, hanno infatti spinto l’amministrazione ad attivare appositi sportelli per il ritiro dei bollettini stessi, onde evitare more ed ulteriori aggravi fiscali per i cittadini già fortemente sottoposti alla pressione fiscale.

Pur tuttavia, hanno spiegato, in un’interrogazione rivolta al sindaco, il consigliere comunale, Benedetto Vaccarino, e il consigliere della IV Circoscrizione, Antonio Giannetto, il servizio, apprestato presso il Dipartimento tributi di Viale S. Martino, n. 234 e presso le Circoscrizioni, avrebbe escluso il IV quartiere, costringendone i residenti a far riferimento al punto d’assistenza del viale e mettendo gli stessi addetti al servizio, nella seria difficoltà di smaltire prontamente le richieste quotidiane.

(Sara Faraci)