Angelo Libetti: “La storia infinita del secondo Palazzo di Giustizia”

Vorrei fare alcune considerazioni sulla vicenda del secondo palazzo di giustizia e spero che vorrete concedermi uno spazio piccolo ma utile ad avviare un confronto più ampio di quello fra pochi che fino ad oggi non hanno trovato la “soluzione”

Comincia nel scorso secolo la storia infinita della localizzazione e della costruzione del palazzo di giustizia satellite.

L’ originaria localizzazione nell’area della scuola T. Cannizzaro/Galatti, diede vita ad un’agguerrita battaglia-contro ( come sempre succede in questa città, capace sempre di mobilitarsi contro e quasi mai a favore ) che portò all’abbandono del progetto Belgioioso.

Da allora mille proposte, mille finte soluzioni ( come quella dell’acquisto da privati ), ma ad oggi nessuna proposta ha avuto un consenso tale da determinare la fine di questa odissea; da ultime le proposte di localizzazione nella vecchia casa dello studente e nelle ( si supponeva) dismesse aree militari della caserma Zuccarello.

Mi sono chiesto e continuo a farlo, se politici, amministratori, magistrati e avvocati conoscono il territorio di questa città; mi vado convincendo di no, possibile che non abbiano trovato un sito adatto sul quale localizzare il palazzo di giustizia, senza la necessità di sottrarre ad altri qualcosa? : agli scolari la loro scuola, agli studenti la loro casa storica , ai militari le loro aree, peraltro ad alta utilizzazione?

Si sforzino, aprano google-maps, pensino, facciano un giro per la città, scopriranno facilmente che ci sono vaste aree libere, immediatamente utilizzabili, già di proprietà pubblica, facilmente raggiungibili dagli snodi autostradali, all’interno del centro abitato, che si presterebbero alla costruzione del secondo palazzo di giustizia e suscettibili anche di localizzazione di una vera cittadella della giustizia, in termini di parcheggi, spazi esterni, servizi e quant’altro necessario.

Potrei elencarne qualcuno qui, ora,, ma come è nel costume della città impallinerebbero subito la proposta, allora resto a disposizione dell’Amministrazione Comunale o delle altre amministrazioni, e/o delle organizzazioni professionali interessate ad un proficuo confronto.

Angelo Libetti