Annamaria Raffa: La crisi alla Regione ed il caso Tutino. “Venghino, signori, venghino”

La politica per molto tempo non mi ha interessato, la trovavo monotona, retorica e asettica non rispondente al mio animo sentimentale e romantico: mai letti saggi, solo romanzi, viva Novella 2000 e abbasso l'Espresso mi dicevo, saltando senza fatica tutti i Tg che mi separavano dalla De Filippi; di recente invece mi ritrovo a cercare con ossessiva frenesia ogni “ultim'ora”, relativa alle vicende più o meno politiche della nostra Regione. Occupandomi di politica regionale, mi scopro così, dopo il primo step riguardante il Dottor Tutino, sufficientemente edotta circa gli sbiancamenti non solo dentali; dopo il secondo step del medesimo apprendo il cattivo funzionamento dell’udito del presidente della Regione, salvo poi aver pensato inutilmente male, perché la telefonata non esiste, e scopro così la macchina del fango, già attiva nel 2012 alla ricerca di presunti “balletti rosa” nell’atelier di Tusa… che ci posso fare, incredibilmente superficiale ho la tendenza a fermarmi sui particolari irrilevanti. Nella politica però rispetto ai miei romanzetti il ritmo è incalzante, “giornalismo ad orologeria”, “dimissioni a orologeria”, tutti i protagonisti danno il meglio di se nell’affannosa ricerca di non perdere la battuta: chi si dimette ma a nessuno sembra importare, chi tenta di dimettersi ma importa a troppi, chi viene invitato a farlo, ma prima le posticipa e poi le rimanda ad altri.

Banalmente rilevo la veridicità dell’affermazione per cui la realtà supera di gran lunga la finzione: il presidente protagonista, dopo aver pianto, si informa su infallibili metodi di suicidio, e se pur ha potuto contare su internet diversamente dai suoi predecessori Seneca e Catone, lascia poi perdere, si sa su internet bisogna saper cercare, salvato probabilmente da Lou Von Salomè. Da quando seguo la politica poi, devo ammettere che il mio repertorio di conoscenza si è davvero ampliato, adesso apprendo di Nietzsche, Pasolini, Brecht, tutto in una sola notizia. A dirla tutta ho da imparare da ogni personaggio che si ritaglia una battuta nella tragedia in corso, ben lontani dalla popolare napoletanità che fa convivere la commedia e la tragedia nello stesso istante attraverso l’ironia, ogni personaggio è preso e compreso nell'affanno di ostentare la propria integrità morale, ogni dichiarazione ha con se una tale enfasi che è impossibile restare indifferenti, semmai profondamente inadeguati di fronte alla caratura morale di certi personaggi, come di fronte agli eroi dei miei romanzi. Nessuno vuole essere una ballerina di seconda fila, e allora sul ddl per la fusione Irccs-Piemonte, rallentato giustamente dalle vicissitudini in corso, si scatena un altro episodio della saga: chi vorrebbe l’approvazione immediata, in rispetto a chi non c'è più, e chi appone sul suo ruolo istituzionale un “torno subito”, esprime dubbi su e ciò che stava facendo un minuto prima e sconfessa se stesso con troppo ritardo forse per non sembrare un “utile idiota”. La singolar tenzone si sposta nei teatri locali a suon di conferenze stampa e pubblici dibattiti, non si sa mai le lezioni arrivino davvero.

Gli antagonisti sono la Massoneria, la Mafia i golpisti e i poteri occulti: adesso comprendo meglio il mio improvviso interesse alla politica, non si parla di corruzione, di capacità o incapacità politica, è una lotta del bene contro il male, come nei miei romanzi. Mi sento grata a tutti i protagonisti, con questi chiari di luna chi ha più la possibilità di andare a teatro, poco importa se a povertà si aggiunge miseria, il Titanic farà la fine nota, il comandate impegnato nell’inchino è di esempio per tutti, tanto vale ballarci sopra.

AnnaMaria Raffa