“E’ evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o di destra”

Leggendo i fatti politici degli ultimi tempi, non è necessario arrivare alla fine della querelle per ritrovarmi già in una gran confusione: ma Accorinti è di destra o di sinistra? Credevo che fosse un po’ a sinistra con il radical di “Cambiamo Messina dal basso” , con un “lieve cedimento a destra”: lo chic di “Indietrononsitorna”. A un certo punto si parla di MSI, e che c’entrano mai i fascisti adesso? Per chiarezza ho dovuto rifarmi al testo del Signor G:

Tutto il vecchio moralismo è di sinistra, la mancanza di morale è a destra: Evidentemente i signori radical del movimento non avevano mai incontrato dietro, avanti, sopra e sotto le quinte il tanto contestato quasiassessore. Il carro del vincitore può sembrare sufficientemente ampio rispetto le stanze di governo e il tempo della campagna elettorale rimane sempre il più prolifico per matrimoni inusuali; ma dopo i confetti si vedono i difetti, a luna di miele finita si scopre di aver messo in casa un estraneo, dimenticando che si è stati di bocca buona se c'era da raccattare voti come regali nuziali.

I radical volevano cambiare Messina dal basso partendo non esattamente dall'ultimo gradino, avendo come colleghi professori universitari, azionisti finanziari e dirigenti sanitari. Si preferisce imbiancare il sepolcro e che il quasiassessore contestato dalla ribalta ritorni dietro le quinte, così un giorno potremmo parlare di burattinai ed eminenze grigie …e dire sempre che non lo sapevamo.

Con la scusa di un contrasto che non c'è :“mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti”, il signor Renato e i signori assessori, “gridarono per Giove, le nozze vanno avanti !“ e negano ogni crisi coniugale, i radical andranno avanti con gli chic; Pasolini: «Avete facce di figli di papà. (..) Buona razza non mente. (…) Siete pavidi, incerti, disperati (benissimo!) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati: prerogative piccolo-borghesi, cari.” La rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani…sicuramente. Manzoni: “Il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l’antico; l’un popolo e l’altro sul collo vi sta. Dividono i servi, dividon gli armenti; si posano insieme sui campi cruenti d’un volgo disperso che nome non ha”.

La risposta delle masse è di sinistra, con un lieve cedimento a destra: l'unico divorzio che sembra essersi concretizzato è quello con la stampa. La stampa, “certa” o incerta, è tutta certissima nel disconoscere questo figlio ingrato che ha contribuito a creare: il quarto potere lesa la propria maestà è decisamente suscettibile alle critiche; attenzione a non cedere allo stesso peccato dell’imputato, accettate le critiche con ironia, specie se le ritenete infondate, tutti abbiamo padroni, solo guinzagli più o meno stretti. Il signor Renato non è più “il più bello del reame”, e lui non si ritrova più nello “specchio delle sue brame” a cui era così affezionato, vittima della sua vanità chi di spada ferisce, di spada perisce.

E il Signor Elio? Appurato che preferisce il culatello alla mortadella, il bagno alla doccia, le donne in reggicalze anzichè in collant, si conferma così inevitabilmente di destra. Senza una parola in più del dovuto e senza sconfessare se stesso, toglie elegantemente in disturbo (inusuale sia per la destra che per la sinistra); di gran lunga il mio preferito, diviene il mio eroe per caso, ops..ma io non ero di sinistra?

Annamaria Raffa