Lo sfogo di Nina Lo Presti: “Accorinti come un pupazzo nelle mani di una regia tecnica”

“Noto un netto dislivello tra quanto è stato stabilito e promesso in campagna elettorale e le scelte della Giunta”. Si sfoga Nina Lo Presti, consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, che si è già distinta per alcune prese di posizione molto dure verso la Giunta Accorinti, come le critiche circa la gestione della questione Ato3 e rifiuti o sulla Stu Tirone. Oggi la consueta “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata la nomina, da parte della giunta, di altri tre consulenti esterni, ovvero il professore Antonino Anastasi, il professore Giovanni Molonia ed il giornalista Marcello Mento.

“Gli esperti a cosa servono? – commenta amareggiata Nina Lo Presti – Abbiamo otto assessori, non capisco perché dobbiamo continuare a circondarci di esperti. Già sono sei e sono previste anche altre nomine. Questo vuol dire che gli assessori non sono capaci di svolgere il loro lavoro e hanno bisogno di aiuto? In tal caso, si cambi l’assessore! Dico questo in generale, poi se proprio vogliamo parlare della riconferma di Molonia, devo dire che resto esterrefatta. Non tanto perché ha collaborato con la giunta Buzzanca, quanto per i risultati del suo lavoro, a quanto pare inesistenti, visto che negli anni non è stata fatta nemmeno una relazione e tra l’altro non mi sembra che il sistema bibliotecario a Messina funzioni bene o sia migliorato”. Analizzando in questo modo la riconferma di Molonia per la consulenza sulle attività della Biblioteca comunale e il riordino e catalogazione dei fondi archivistici e documentali conservati nell’Archivio storico comunale, la Lo Presti si unisce alle perplessità esternate dal suo collega e compagno di movimento, Luigi Sturniolo, che – da bibliotecario – ha lamentato la scarsa considerazione riservata alla categoria, dal momento che si sceglie un esperto per gestire il settore senza che appartenga al settore stesso.

Il malessere dell’atleta messinese eletta con la lista di Renato Accorinti, però, non riguarda solo questioni particolari, ma è frutto di una gestione generale del Comune considerata diversa dalle linee guida proposte in campagna elettorale. Nel suo sfogo, però, la Lo Presti non punta il dito direttamente contro Renato Accorinti, sottolinea piuttosto un comportamento inquietante da parte di alcune persone che lo circondano, fino ad arrivare a tratteggiare l’ipotesi di una vera e propria eminenza grigia all’interno della Giunta: “Non posso stare ferma e zitta a guardare Renato vittima di un giocoforza dettato da chi ha interessi di parte – continua Nina Lo Presti – Io ho aderito al progetto politico di Cambiamo Messina dal Basso per trasformare veramente le cose, per modificare lo status quo integralmente. Per fare, insomma, una vera e propria rivoluzione, non per sostituire un gruppo di potere ad un altro. Questo non è cambiamento. Questo non mi interessa. Non voglio essere complice di una cosa simile. C’è una regia tecnica, politica e sindacale che usa Renato come se fosse un pupazzo”.

Nomi, però, la Lo Presti non ne ha fatti e a chi le rivolge domande per avere riferimenti più precisi risponde con un sorriso amaro: “Ormai nei corridoi del Comune si sente dire: Parlo con il Sindaco e poi vado da Renato…”. Per la serie: a buon intenditor poche parole.

Il consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, consapevole della durezza delle dichiarazioni rilasciate, si dice, infine, disposta anche a dimettersi, se necessario. “Io non sono arretrata di un passo dalle linee guida che hanno animato la nostra campagna elettorale. Se Renato ritiene il contrario, me lo dica in pubblico, io sono pronta a dimettermi. Non andrò mai in un gruppo misto, a me non interessa la poltrona. Ho 37 anni e vivo a Messina da una vita, mi interessa solo il programma politico stabilito all’epoca delle elezioni”.