CapitaleMessina: “Non i politici ma i tecnici dicano se l’unione con Gioia Tauro è la scelta migliore”

Alcuni interrogativi sui vantaggi per il nostro territorio, se esistono, dell’unione con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro. Li pone CapitaleMessina. “Non ci riferiamo ai toni polemici da parte di alcuni esponenti politici – afferma il portavoce Gianfranco Salmeri -, nei quali si intravede la tentazione di trasferire in questo ambito, divergenze maturate in altri contesti”.

Quattro domande che corrispondono ad altrettanti dubbi:

1) “Su quali presupposti si basa l'assunto che l'apertura del secondo canale di Suez, che probabilmente potrà dare impulso allo sviluppo del porto di Gioia Tauro, creerà nuove opportunità di crescita economica anche per i porti messinesi?

2) "Se il porto commerciale di Gioia Tauro continua a rimanere piattaforma transhipment (porto di transito) e non gateway (porto di smistamento), come si integra in questo sistema il porto di Messina e con quali vantaggi?"

3) “Non c'è il rischio che Messina e Catania, appartenendo a due distinte Autorità Portuali, entrino in competizione sugli stessi segmenti commerciali, per esempio il crocierismo?"

4) "Cosa ci garantisce che i soldi provenienti dai bilanci attivi dei porti messinesi verranno spesi nel nostro territorio per rendere gli stessi maggiormente competitivi ma invece a pagare, per esempio i vari costi del porti calabresi in deficit?"

"Crediamo necessario che chi ha competenza sulla materia e vede come una grande opportunità per la crescita economica del nostro territorio la nuova configurazione dell'Autorità Portuale che ricomprende Messina – conclude Salmeri – chiarisca questi interrogativi che noi riteniamo cruciali, per un approccio razionale e non ideologico all'argomento. I messinesi infatti vorrebbero essere persuasi, e se lo augurano, che l'accorpamento con Gioia Tauro sia la scelta migliore per i nostri territori e non invece una vittoria di Pirro.