CapitaleMessina a Crocetta: “Chieda a Delrio l’autonomia amministrativa per l’Authority”

Il destino dell’Autorità portuale di Messina è stato deciso in Conferenza Stato Regioni senza che Crocetta muovesse un dito ma c’è ancora la possibilità di accedere alla moratoria, e quindi a poter avere massimo 3 anni di autonomia amministrativa, purchè entro 2 mesi dall’entrata in vigore il governatore presenti l’istanza al Consiglio dei Ministri, che deciderà in merito (leggi qui). L’emendamento che consente la moratoria è targato Liguria e Campania, ma le modalità sono tali che consentono a pieno diritto anche la possibilità di accesso alla moratoria per Messina.

Per evitare equivoci CapitaleMessina brucia i tempi e scrive pertanto a Crocetta invitandolo a non perdere anche questa occasione.

“A questo punto- scrivono il presidente Pino Falzea ed il vicepresidente Gianfranco Salmeri- l’iniziativa spetta a Lei caro Crocetta, chiamato a mettere in pratica la previsione contenuta nell'emendamento, perché Messina non può permettersi di lasciarsi scappare un’opportunità come quella offerta dal Governo. Si tratta della concreta possibilità di tenere in vita l’Authority e la sua autonomia per 36 mesi in modo tale che Messina possa avere tempo e possibilità di lavorare sulla definizione del futuro assetto dello scalo in termini di governance e di azioni di rilancio, tanto sul fronte del traffico dei passeggeri che su quello del traffico delle merci. Inoltre, elemento non secondario, ci sarà il tempo perché si definiscano, in loco, i percorsi del bando per la Cittadella fieristica e la riqualificazione della zona falcata”.

CapitaleMessina quindi sottolinea la valenza di questa decisione per il futuro non solo dell’area portuale ma della stessa città. Perdere 3 anni di autonomia equivarrebbe a consegnare anche il “tesoro” in termini economici dell’Authority e le stesse strategie per il territorio.

“In caso contrario- conclude la nota-il futuro della città e del suo sistema portuale, sarebbe in mano, da subito, a una neonata struttura cogestita da Gioia Tauro e un numero imprecisato di piccoli porti calabresi”.

Rosaria Brancato